Crisi e scarsi aiuti, ipotesi chiusura dei commercianti per evitare il default Serrata delle attività per un mese, poi la riapertura per le feste natalizie di Mauro De Riso da Metropolis
Sorrento - Un mese di chiusura per ammortizzare i costi e poi la ripartenza durante le festività natalizie, quando i flussi turistici torneranno ad affollare la penisola sorrentina. In attesa di misure concrete per scongiurare il rischio di iniziare il nuovo anno con decine di saracinesche abbassate per sempre. I commercianti di Sorrento e degli altri comuni della costiera stanno valutando l'ipotesi di chiudere i battenti a novembre per evitare sprechi energetici sanguinosi per le loro attività, che durante i mesi autunnali non fanno registrare incassi tali da bilanciare le uscite attuali connesse alle bollette di luce e gas. Lungo le strade e le piazze finora attraversate ogni giorno da migliaia di turisti si profila pertanto il "coprifuoco", a fronte dell'esigenza di svariati commercianti di risparmiare denaro utile a tenere aperte le attività nei mesi successivi e ad evitare chiusure definitive dopo il paventato stop temporaneo dei negozi. «Ci sono molti esercizi commerciali che stanno studiando di chiudere i battenti già a novembre - sottolinea Vincenzo Ercolano, presidente di Confcommercio Sorrento - per riaprire eventualmente un mese dopo, per Natale e Capodanno, perché ormai le spese relative all'energia sono insostenibili. E se si tiene conto che non siamo più in alta stagione, si rischiano perdite enormi».
A far storcere il naso ai negozianti, d'altra parte, sono le misure messe in campo dal Governo nazionale e dalla Regione Campania, che hanno l'effetto soltanto di tamponare il problema senza fornire soluzioni definitive rispetto all'impennata dei costi energetici. «Gli interventi messi in campo finora non sono soddisfacenti e intanto gli aumenti sono vertiginosi. - spiega Ercolano - È vero che ora siamo reduci da una stagione positiva per il turismo, ma intanto i guadagni dell'estate già sono stati ampiamente rosicchiati dalle uscite impreviste. Ed ora tante attività commerciali attendono le bollette di ottobre per iniziare a fare i conti con l'amara realtà. In assenza di un piano strutturato di aiuti al commercio, il rischio di un default è serio». Uno scenario drammatico, dunque, si profila all'orizzonte. Ed è proprio in questa logica che le chiusure fra due settimane potrebbero materializzarsi per numerose attività, che preferiscono un mese di "pausa" piuttosto che restare aperte e andare incontro ad un bagno di sangue, a fronte dei costi vivi che non possono essere ammortizzati dagli introiti. In tanti, in realtà, da diversi anni prediligono i mesi compresi tra gennaio e marzo per chiudere i battenti in penisola sorrentina e approfittare delle chiusure per ammodernare i locali, in vista della stagione estiva. L'impennata dei costi, tuttavia, rischia di anticipare questa tendenza sin dall'autunno. A scapito del percorso virtuoso intrapreso tra istituzioni, associazioni, albergatori e commercianti per dare impulso alla destagionalizzazione, che per ora appare una chimera.
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