domenica 23 ottobre 2022

Meta. Giuseppe Tito sul voto del 2024 “Voglio Pasquale Cacace sindaco. Chi non è d’accordo, può andare via”

da Agorà 

A Meta si vota nel 2024 ed il sindaco in carica, Giuseppe Tito, ha già designato il successore. Si tratta di Pasquale Cacace, attuale vice e da sempre considerato in speciale sintonia con il primo cittadino. Una presa di posizione che mette l'Amministrazione e l’attuale maggioranza davanti al fatto compiuto e che punta, con ogni probabilità, a stanare le ambizioni interne sopite al momento ed in attesa di emergere in prossimità del voto. In altri termini, Tito prova a far uscire allo scoperto gli avversari interni. Di questo ed altro, abbiamo parlato proprio con il sindaco. Più o meno due anni prima del voto, lei designa il successore. Che significa? Che lavoro per assicurare continuità coni miei due mandati, mi appresto a scendere nuovamente in campo da semplice consigliere comunale, visto il limite posto dalla legge, e rivendico la libertà di indicare la persona che ritengo più adatta per proseguire il lavoro iniziato. Questa la mia posizione. Non vedo qual è il problema. Mancano 2 anni quasi al voto. Non le pare troppo in anticipo? Assolutamente no. In questo modo chi ha ambizioni o valutazioni diverse le può fare in grande libertà. Scusi sindaco, chi non è d'accordo con questa sua scelta, può continuare a stare in maggioranza ed in Amministrazione? Legittimo avere una posizione diversa, ma a questo punto se la valutazione diversa è dettata da un progetto alternativo o da una diversa ambizione, è opportuno seguire altri percorsi. In altri termini, chi ha questi propositi farebbe bene, per correttezza, ad elaborali stando fuori dall'Amministrazione.


Detta cosi è un aut-aut. Non le pare? Chiamiamolo come vogliamo, ma secondo lei è legittimo stare con me per andare poi in altra direzione? Credo proprio di no. Se qualcuno, lo ripeto, ha altri progetti, lo dovrà giustificare ai cittadini, ma fare il suo percorso. Può farlo dentro l'Amministrazione per andare poi contro? Quindi, lei vuole stanare chi cova il proposito di fare il sindaco senza la sua benedizione? Il mio percorso è coerente. Pasquale Cacace è stato a lungo mio vice sindaco, fin dal primo mandato. L'ho scelto perché c’è un rapporto di condivisione, conoscenza, comunanza di vedute. Se avessi scelto un altro vice sindaco avrei capito la meraviglia. Ma se scelgo lui come mio vice non vedo perché poi alla successione debba essere designato qualcun altro. Sarei incoerente. E’ un progetto che parte da lontano. Sindaco, ma Pasquale Cacace, pur risultando sempre eletto, in termini di consenso non è mai entrato nella top dei più votati. Non è un limite questo? Patto per Meta è una squadra. Noi siamo una squadra. E nella squadra quello che conta sono gli obiettivi e il lavorare insieme Pasquale Cacace è la persona che meglio rappresenta la sintesi del percorso che abbiamo compiuto e che offriamo alla valutazione dei cittadini e dell'opinione pubblica. Alla fine siamo in democrazia, se abbiamo sbagliato valutazione, ove mai fosse cosi, i nostri avversari sarebbero avvantaggiati e potrebbero trarne solo benefici. Sindaco, lei ha azzerato le deleghe nelle settimane scorse, quando provvederà a riassegnale? Lo faremo con calma, nel rispetto dei tempi che la democrazia ed il confronto interno richiedono. Non colgo l'esigenza di particolari urgenze. Altra questione. I dipendenti del Comune di Meta hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione, individuando due giornate di sciopero: 4 ed 8 novembre. Contestano la mancata attribuzione del salario accessorio. Come stanno le cose? Abbiamo incontrato nei giorni scorsi i rappresentanti dei sindacati. Il confronto è stato ampio e costruttivo. Abbiamo preso in seria considerazione i problemi che ci sono stati posti ed assicurato un' attenzione immediata alle questioni sollevate. E allora cosa succede? Credo che il 4 ed 8 novembre non ci sarà alcuno sciopero. I miei dipendenti, i dipendenti del Comune che stanno al servizio dei cittadini, sanno bene quanto le loro esigenze mi stanno a cuore. Si tratta di istanze che avranno riscontro. Vorrei cogliere l'occasione per fare una riflessione sul giro d' Italia in Penisola. Prego, sindaco. Non è stato messo in sufficiente evidenza, a mio avviso, il ruolo svolto dalla Città metropolitana di Napoli nell'ottenere la presenza del giro sul nostro territorio. Quale ruolo ha svolto la Città metropolitana? E’ partner finanziario dell'evento. Tanto è vero che ho partecipato, a Milano, alla presentazione del programma del Giro per il 2023. Come Città metropolitana abbiamo tenuto conto della specificità del nostro territorio. In che senso? Per l'anno in corso ci siamo concentrati su Napoli città e Procida, designata come capitale della cultura. Per il 2023 abbiamo previsto partenza ed arrivo a Napoli con un percorso sull'area sud del territorio metropolitano, aggirando il Vesuvio in direzione Pompei per poi giungere in Penisola. L’intera Penisola, tutti e sei i Comuni, saranno attraversati dalla carovana "rosa'. Mentre per il 2024 abbiamo considerato l'area a nord di Napoli. In questo modo nessuna parte del territorio viene tralasciata.

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