giovedì 27 ottobre 2022

Le prime impressioni del nuovo governo italiano all’estero

di Filomena Baratto

Sulla stampa estera si leggono le prime impressioni sul nuovo governo italiano. Per il quotidiano spagnolo El Pais, il primo discorso d’investitura di Giorgia Meloni è stato lungo (70 minuti), piatto e senza vigore parlamentare. Del discorso della Meloni ha rilevato il passaggio in cui dice che l’Italia entrerà in recessione nel 2023, che “combatterà ogni forma di antisemitismo e razzismo, rinnegato il fascismo, ma in passato ha esaltato Benito Mussolini. Ossessionata dai pregiudizi, che il suo esecutivo suscita a livello internazionale, ha voluto confermare il legame del suo Governo con la NATO e l’UE”. Secondo il Washington Post, Giorgia Meloni “non ha fatto quasi alcuna menzione di questioni sociali, a parte che le libertà individuali, incluso l’aborto, non sarebbero state annullate”. Ha ringraziato il suo predecessore Mario Draghi e ha notato, in un esempio che contrasta con la politica statunitense e britannica degli ultimi tempi, il cambiamento sereno del potere. “Ma quei passi, continua il quotidiano, sono in gran parte superficiali, data la maggioranza della sua coalizione. Ciò significa, continua la testata giornalistica, che la Meloni potrebbe passare cinque anni prima di affrontare le elezioni, a meno che le lotte intestine non la portino giù prima, un evento comune in Italia. E’ da vedere quanto resti conservatore il suo partito.


 

Nel suo discorso, continua il Washington Post, si vedono potenziali linee di battaglia con l’Unione europea poiché rispetterà le regole attualmente in vigore, lavorando per combattere quelle che non hanno funzionato. Secondo i critici, ultima il Post, la Meloni preferisce un’Europa meno integrata, in cui le nazioni siano più libere di difendere i loro interessi. “Coloro che vogliono vegliare sull’Italia sono irrispettosi nei confronti del popolo italiano che non ha alcuna lezione da imparare da nessuno” conclude l’articolo con le parole del Presidente. In un passaggio del giornale inglese Daily Telegraph si legge: “La signora Meloni è cresciuta in una zona della classe operaia di Roma, e suo padre ha abbandonato la famiglia quando era bambina. Ha raggiunto l’apice del potere politico senza l’aiuto di alleati nell’establishment italiano”. Ha poi riportato il passaggio in cui il presidente del Consiglio dice “Rappresento quello che gli Inglesi chiamano perdente”. L’articolo fa poi i conti sui 200miliardi di euro che l’Italia riceverà in sovvenzioni e prestiti per riprendersi dalla pandemia. Il quotidiano tedesco Der Tagesspiegel, (Lo specchio quotidiano), titola l’articolo: “Improvvisamente femminista?” Il capo del Governo Italiano, Giorgia Meloni, inizia il suo mandato con una confessione a sorpresa facendosi chiamare Il Primo Ministro – Il Presidente. Prosegue, “Ancora una volta, ha preso le distanze dal fascismo, per il quale non ha mai avuto simpatie il suo Partito Fratelli d’Italia, che è certamente l’erede di quell’anziano MSI, dove nel 1946, si riunivano i vecchi fascisti. Le leggi antiebraiche del 1938 sono una vergogna”. Le Temps, un importante quotidiano svizzero in lingua francese, titola: “Meloni, l’estrema destra rassicurante. La neo Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha presentato ieri al Parlamento le linee principali del suo programma. Un discorso che cerca di far parte della continuità pur rimanendo poco chiaro. Giorgia mira a rassicurare la patria e l’estero. Le sue ricette si legge, restano misteriose”. Il Folha De San Paulo, il giornale a maggiore circolazione in America latina, titola “Meloni, vista come post fascista, nega la simpatia per il fascismo”. Lo storico quotidiano argentino La Nacion riferisce: “Circondata dai referenti dei due partiti che sono partner della sua coalizione di estrema destra, alla sua destra, Matteo Salvini, leader della Lega, ministro delle Infrastrutture e vice primo ministro, e alla sua sinistra, Antonio Tajani, cancelliere e vice primo ministro, di Forza Italia, la nuova premier ha appoggiato l'idea di un tetto ai prezzi del gas, promosso dal suo predecessore Mario Draghi, che ha elogiato, cosa che in seguito le è valsa le critiche dell'opposizione di seguire una “agenda Draghi”. E ha persino lanciato un avvertimento al presidente Vladimir Putin, un amico dei suoi collaboratori: Silvio Berlusconi e Salvini. Cedere al ricatto di Putin sull'energia non risolverebbe il problema, lo aggraverebbe, aprendo la strada a ulteriori pretese e ricatti, con aumenti energetici futuri anche maggiori di quelli che abbiamo conosciuto in questi mesi”. Il quotidiano francese Le Figarò, in un passaggio mette in rilievo: ”Inoltre, intende combattere con la Francia. L'argomento è stato sollevato, domenica sera, durante il suo incontro informale con Emmanuel Macron, venuto a Roma per vedere il Papa. Se sembra aver preso le distanze dall'Ungheria di Orban, intende "far sentire la voce dell'Italia, non per rallentare o sabotare la costruzione europea, ma per contribuire a renderla più efficace di fronte alle crisi e alle minacce esterne, e più vicina ai cittadini e alle imprese". Parole che, più o meno, potrebbero essere quelle del suo predecessore, Mario Draghi. Giorgia Meloni ha attaccato la Banca Centrale Europea (BCE) criticando la stretta monetaria che peserà sulla crescita”.

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