Vico Equense - Questa sera, nella chiesa della Santissima Annunziata è stato presentato il volume “La Cattedrale di Vico Equense tra Medioevo ed Età Moderna” di Maria Celeste Sorrentino, sotto l'autorevole guida dello storico dell' arte, Leone De Castris. “Il fine di questo libro – ci spiega la dottoressa Sorrentino - è riconsiderare la storia della Cattedrale nel suo complesso, allo scopo di offrire al lettore un apporto concreto e sostanzioso alla conoscenza dell’edificio religioso, bene identitario della comunità vicana.” 190 pagine con numerose illustrazioni che parlano della cattedrale di Vico Equense realizzata 7 secoli fa ai tempi del vescovo Giovanni Cimino (1316-1343), che ha resistito sino ad oggi a vari terremoti, numerose chiusure e deplorevoli trasformazioni, ma nell’insieme ha mantenuto il suo impianto gotico trecentesco, specialmente nella parte absidale. La monografia ricostruisce le vicende storiche e artistiche di un monumento che per la sua incomparabile posizione a picco sul mare, su uno dei costoni rocciosi della Penisola Sorrentina, ha incantato grandi pittori, come Pitloo, Gigante e Ščedrin. Oggi è meta prediletta di turisti e abitanti del posto, che vi si recano per ammirare l’incantevole panorama. Eppure inspiegabilmente l’edificio religioso, sede vescovile della diocesi Equense dal XIV al XIX secolo, è rimasto sempre un po’ in ombra, come se la forza e la suggestione della sua immagine impedissero di varcarne la soglia, celando indisturbate al suo interno preziose ed in gran parte poco note testimonianze artistiche. Certamente le vicissitudini rivoluzionarie dell’ultimo vescovato e la soppressione nel 1818 ne hanno profondamente condizionato le sorti, privandola dello spazio che ha meritato e merita. A ciò si aggiunga la ferita inflitta alla memoria della Cattedrale dal restauro novecentesco, a causa del quale il monumento è stato condannato ad un oblio per oltre un ventennio. Dopo i saluti del Vescovo Francesco Alfano, di don Ciro Esposito, rettore della ex Cattedrale e di Antonio Savarese, in rappresentanza della famiglia che ha promosso l'iniziativa, al tavolo dei relatori si sono alternati, l'accademico pontaniano Salvatore Ferraro, lo storico dell'arte Pierluigi Leone De Castris e don Pasquale Vanacore, delegato della diocesi di Castellammare-Sorrento. A moderare il giornalista Raffaele Bussi, con l'editore Nicola Longobardi.
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