di Agorà
Vico Equense - “Sono felicissimo per l’apertura del cine-teatro
Aequa, si recupera uno spazio più che importante direi indispensabile per la città e per questo ne gioisco insieme a tutti i nostri concittadini. Questo supera il rammarico che deriva dalla
considerazione che ci sono voluti quasi venti
anni perché si giungesse alla ricostruzione del
cineteatro ed alla sua riapertura, nel mentre
i box interrati sottostanti sono stati ultimati
molto tempo prima.
Ma sono contento soprattutto perché all’epoca,
nel tempo in cui era sindaco Gennaro Cinque
per il suo secondo mandato ed io ero consigliere comunale in minoranza, sventai il tentativo
di fare approvare un progetto che in luogo del
cinema-teatro intendeva realizzare una struttura su due livelli dei quali quello inferiore
sarebbe stato adibito ad attività commerciale
e quello superiore a multisala cinematografica.
Ciò avrebbe significato la perdita del teatro.
Una perdita anche per gli amici di "Teatro
Mio” che ho visto presenti e giustamente coinvolti e protagonisti nel progetto che ha portato
alla riapertura del cineteatro Aequa.”
A parlare così è Giuseppe Dilengite.
Quando è stato sindaco, parti il progetto per
ricostruire il cinema.
Facciamo un po' di cronistoria? Appena eletto, nell'ormai lontano 2001, fu prospettata l'idea di ricostruire il cinema in modo diverso da com'era. Cosa rispose? Dissi la mia opinione: e cioè che non era possibile fare altro che effettuare il recupero della struttura senza modifiche volumetriche e di superfici, questi perché si trattava di un immobile inserito nel PRG quale standard urbanistico e situato nel centro storico, in zona A1. Feci presente dunque che l' unico intervento possibile era una manutenzione straordinaria o, al più, una ristrutturazione edilizia. Alla richiesta di realizzare dei box garage pertinenziali sottostanti risposi che la normativa era (all'epoca) applicabile ma che, in ogni caso, erano gli uffici competenti che avrebbero dovuto esaminare la fattibilità dell'intervento. Era pertanto esclusa la possibilità di demolire la struttura esistente. Come andò avanti la cosa? Fu presentato un progetto per realizzare box sottostanti al perimetro del cineteatro e di manutenzione straordinaria di questo. Ma poi il fabbricato è stato demolito e ricostruito, cosa è successo? Nell'intervento di esecuzione dei lavori di manutenzione mediante svuotamento dei volumi, sopraggiunse un improvviso problema strutturale e caddero le facciate. Da lì ebbe inizio una storia infınita. Si fermarono i lavori e dagli scavi emersero degli strani fori circolari che secondo la Soprintendenza Archeologica avrebbero potuto presagire la scoperta addirittura di una insediamento paleolitico. Nel frattempo ebbe fine il mio mandato da Sindaco. Dopo qualche tempo, appurato che nessuna presenza archeologica rilevante emergeva dagli scavi, fu presentata la richiesta di realizzare un ulteriore numero di box superiori rispetto a quelli originari, coprendo non solo l'area sottostante al cinema, ma anche una parte di quella al di sotto il giardino retrostante. Non ero più sindaco, e queste varianti furono approvate, E cosi mentre la ricostruzione del cineteatro rimase inspiegabilmente ferma furono realizzati i box garage sottostanti. Arriviamo così all'anno 2015, se ben ricordo, quando venne portata in consiglio comunale, presentata dal vice sindaco Avv. Benedetto Migliaccio, una proposta di variante che prevedeva di eliminare il teatro dal progetto di ricostruzione, per realizzare invece una multisala con tre ambienti ed un centro commerciale sottostante. Cosa succede? Allora facevo parte del consiglio come espressione della minoranza, mi alzai e Comunale dissi: questo progetto non è competenza del consiglio comunale. Il consiglio dà indirizzi, la variante progettuale va portata negli uffici, poi approvata in giunta. Il consiglio può essere competente nel rivedere la convenzione in relazione all' utilizzo del cinema da parte della Pubblica Amministrazione. Infatti, quando ero sindaco approvammo la convenzione che stabiliva che il comune poteva utilizzare la sala per una serie di iniziative pubbliche a titolo gratuito, con la cessione al comune di un box auto, se non ricordo male. Cosa decise il consiglio comunale? A seguito dei miei rilievi i consiglieri di maggioranza, il cui capogruppo era l'attuale sindaco, decisero di rinviare la seduta ed in seguito quella proposta di variante non fu mai più portata in consiglio. Perché ha detto che nella lunga durata dell'iter c’è una sconfitta della politica e della buona amministrazione? Il cine-teatro poteva essere restituito alla città almeno 10 anni prima. Meglio tardi che mai, ma perché ci è voluto tanto tempo? A questo devono rispondere le amministrazioni che sono venute dopo quella che ho avuto l'onore di presiedere. Ma adesso naturalmente guardiamo avanti sperando che l'attuale governo cittadino voglia fare rispettare ed applicare la convenzione che prevede tutta una serie di prerogative a favore del Comune.

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