Vico Equense - Martedì 15 luglio 2025, ore 18.00, nella sala delle Colonne dell’Istituto Santissima Trinità e Paradiso, si terrà la quarta edizione del premio Pasquale Paola, l’agente scelto della polizia di stato, originario di Vico Equense, ucciso il 15 luglio 1982 da quattro terroristi delle Brigate Rosse a Napoli mentre era in compagnia del vice questore Antonio Ammaturo, il vero bersaglio del commando. Qui, alla presenza dei familiari dell'agente e delle istituzioni locali, saranno premiati l’Ispettore della Polizia di Stato Alfredo Onorato, l’Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato Giulio Abagnale, l’Agente Scelto della Polizia di Stato Valentino Alfano, il Sovrintendente della Polizia Stradale Francesco Merolla, il Comandante Ispettore della Polizia Stradale Giovanni Scicolone, il Luogotenente dei Carabinieri Giuseppe Giudice, il Brigadiere dei Carabinieri Fabio Covino, il Luogotenente della Polizia Municipale Pasquale Cilento, l’Assistente Capo della Polizia Municipale Maria de Martino, l’Assistente Capo della Polizia Municipale Immacolata de Martino, l’Agente della Polizia Municipale Cristina Vanacore. Premiati anche gli Istituti Comprensivi “Gian Battista della Porta” e “Filippo Caulino” di Vico Equense.
Pasquale Paola, originario di Vico Equense aveva 32 anni quando fu ucciso e sin da ragazzino aveva dimostrato uno sviscerato amore per la divisa. La indossò per la prima volta nel 1970, quando entrò nella Polizia. Dopo aver frequentato la suola di allievi di Alessandria e la scuola sottufficiali di Nettuno, prestò servizio a Torino, Novara e, infine, presso la Questura di Napoli. Nel 1981 fu premiato per servizio di Polizia giudiziaria di speciale importanza. Con decreto del Presidente della Repubblica, in data 3 maggio 1984, alla memoria dell’agente Pasquale Paola, fu conferita la medaglia d’oro al valore civile con la seguente motivazione: “Autista di funzionario di pubblica sicurezza impegnato in rischiose operazioni di Polizia giudiziaria, assolveva il proprio compito con serena dedizione ed alto senso del dovere, pur consapevole dei rischi personali connessi con la recrudescenza degli attentati contro i rappresentanti delle Forze dell’ordine. Riportava mortali lesioni in un feroce e proditorio agguato sacrificando la vita a difesa dello Stato e delle istituzioni”. Le sue spoglie riposano nel cimitero di San Francesco, e sulla lastra di marmo che le racchiude è scritto “A ricordo dei posteri questi grandi eroi non dovranno mai essere dimenticati”.

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