lunedì 3 novembre 2025

Bandecchi: «Mi candido qui per far male al centrodestra Boccia in lista? L’ho convinta io»

Il sindaco di Terni: «Berlusconi mi consigliò di fare politica»

di Fabrizio Geremicca - Il Corriere del Mezzogiorno

Napoli - «Sono in Campania per fare del male al centrodestra». È la sfida di Stefano Bandecchi, candidato presidente alla Regione con Dimensione Bandecchi. Perché? «Sono stato alleato del centrodestra in Umbria, in Liguria, ed in Emilia ed alle comunali a Genova. Alternativa Popolare, il mio partito, aveva siglato un accordo con Meloni, Tajani e Salvini. Si sono scordati di mantenere i loro impegni e sono andato da solo per dimostrare che senza di me perdono». In Campania hanno provato a ricucire con lei? «Sì, ma a tempo scaduto. Cirielli e Forza Italia tramite ambasciatori. Salvini direttamente». Anche la candidatura di Maria Rosaria Boccia è un modo per fare male al centrodestra? «Cercavo qualcuno capace di curarmi la campagna elettorale. Mi hanno dato i nomi di alcune società e facevano tutte riferimento a lei. Si è instaurato un rapporto professionale — tra l’altro da editore pubblicherò il suo libro su Sangiuliano — e l’ho convinta a candidarsi. Sono contento che sia negli incubi dell’ex ministro». Sindaco e presidente di Provincia a Terni ed ora candidato alla presidenza della Campania. Non le pare di esagerare? «La sua domanda è insolita. In Campania uno dei candidati alla presidenza è un viceministro. Qualora fossi eletto in Regione mi dimetterei da sindaco». L’hanno definita un Trump alla livornese, la sua città natale. «La mia busta paga è di 4 milioni di euro l’anno. Gestisco venti imprese tra costruzioni, alimentare, formazione, cosmetici, sicurezza. Sono entrato in politica. Se si intende questo, mi sta pure bene. Qualcuno che mi voleva offendere ha detto che Trump è un Bandecchi che ce l’ha fatta. Mi temono».

 

Chi le ha suggerito di darsi alla politica? «Ero amico di Berlusconi e mi sono dedicato alla politica per legittima difesa. Fu lui a consigliarmelo per contrastare l’odio verso di me». Berlusconi aveva iniziato cantando sulle navi da crociera. Lei? «Ho fatto dal manovale al verniciatore ed ho la patente per bus anche con rimorchio. Ho aperto la prima impresa per disperazione perché quella dove ero dipendente era fallita. Vendevo computer perle case, poi i Cd con le enciclopedie e sono passato ai centri per preparare gli esami». Da giovane militava nel Msi? «Vengo da Forza Italia e da un pensiero liberale di destra. Sono un weberiano. Da giovane ho votato per tanti, dai radicali alla sinistra estrema. Ho poi finanziato tutti: dai Cinquestelle a Fratelli d’Italia, da Forza Italia (dopo Berlusconi sono stato il secondo finanziatore del partito) al Pd». Perchè ha dato soldi a tutti? «Mi piace il pluralismo ed avevo amici che, essendo venuti via dalla Dc, si sono sparpagliati a destra e a sinistra». Unicusano ha progetti di espansione in Campania e sono legati alla sua candidatura? «Sono vicende diverse». Cosa risponde a chi le contesta che Unicusano è una scorciatoia a pagamento per avere il pezzo di carta della laurea? «Bischerate. Se va in internet e cerca le valutazioni sulle università telematiche che non regalano nulla, troverà Unicusano. I nostri professori sono gli stessi che insegnano nelle università statali». Hanno lo stesso metro di giudizio e gli stessi programmi? «Nell’ultima valutazione Anvur Unicusano è risultato prima in Italia per capacità di ricerca nel settore della ingegneria industriale»

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