Vico Equense – Questa mattina seduta di consiglio comunale. Il presidente del civico consesso,
Antonio Cioffi, ha espresso “a nome della Città i sentimenti di cordoglio ai familiari dei caduti nel vile attentato”, inviando “un augurio ai feriti”, e invitando “ il Consiglio Comunale di dedicare ai nostri valorosi caduti un minuto di raccoglimento”. Cordoglio unanime, da parte dell’intera assise cittadina, e la proposta di votare un ordine del giorno, per comunicare la solidarietà di Vico Equense ai familiari dei militari caduti e feriti nel sanguinoso e devastante attentato avvenuto in Afghanistan. In sala, alcuni genitori dei comitati per la scuola, infatti, l’ordine dei lavori prevedeva la discussione sulla questione degli accorpamenti. I Consiglieri comunali di minoranza, il 2 settembre, hanno chiesto al Presidente del Consiglio Comunale, all’Assessore alla Pubblica Istruzione la convocazione di un consiglio comunale urgente. L’opposizione ha manifestato attraverso le parole di
Marianna De Martino "l’ottemperanza della sentenza del Tar della Campania n° 4844/2009, con il conseguente annullamento degli atti con i quali il Comune di Vico Equense ha riorganizzato la rete scolastica sul proprio territorio." Il ricorso presentato da 500 cittadini per scongiurare la chiusura dei plessi delle frazioni collinari di Montechiaro e Ticciano, “dice che”, non è possibile smembrare l´impianto scolastico sul territorio. I cittadini, chiedono di conservare le loro aule, come sempre era stato per decenni, a pochi metri da casa, anziché sostenere il viaggio di qualche chilometro per essere “accorpati” ad altri istituti. La seduta è stata caratterizzata da un evento particolare. Dopo tre anni di silenzio, un lungo e accorato intervento, con picchi emotivi altissimi, del Sindaco
Gennaro Cinque. Parole forti, per l’ “amarezza provata” e le falsità fatte circolare ad arte: “Non c’è nessuna speculazione affaristica” questa è disinformazione. Dati alla mano e visibilmente emozionato, il Primo Cittadino, ha dichiarato: “Nella scuola elementare di Montechiaro erano iscritti per l’anno in corso 34 bambini, in quella di Fornacelle 38, 35 alunni, invece, a Ticciano. Il numero ridotto ha determinato la necessità di regolare l’insegnamento in pluriclassi, quindi mettendo insieme alunni di età diverse e cumulando tra loro vari percorsi educativi con un’offerta formativa considerata da tutti gli esperti del settore a dir poco superata.” Proprio sull’offerta educativa, rivolgendosi all’opposizione, si è ribellato al tam tam strumentale messo in atto, rivendicando più volte l’azione innovativa incentrata esclusivamente sulle esigenze di sviluppo dei bambini. I vantaggi sono di gran lunghi superiori a qualche disagio o a qualche cambio di abitudine. D’altronde anche la minoranza quando governava ha previsto il superamento dei piccolissimi plessi, delle obsolete pluriclassi e la razionalizzazione dell’uso delle strutture, dette punti di erogazione. Gli studenti, ha terminato Gennaro Cinque, devono avere tutti le stesse possibilità, “strutture adeguate e programmi adatti a ciascuna fascia di età.” Al termine dell'intervento, applauso dai banchi della maggioranza. Il braccio di ferro, insomma, è ancora in corso, visto che i genitori fanno sapere che attendono un provvedimento dei giudici del Tar che obblighi al rientro degli alunni nelle vecchie aule.