Lo chef stellato Gennaro Esposito da sempre anima della manifestazione. "Mezzogiorno, tanti problemi irrisolti. E nelle mense scolastiche cibo scadente"
LA KERMESSE
di Ilenia De Rosa - Il Mattino
Vico Equense - «Non esiste un segreto. Il successo di Festa a Vico è dovuto semplicemente alla voglia di stare insieme e condividere una passione, quella per la gastronomia di qualità». Così Gennaro Esposito, chef stellato de La Torre del Saracino e organizzatore di Festa a Vico, commenta l'edizione 2025 della kermesse che ha unito cuochi, sommelier, addetti ai lavori, giornalisti, cultori del buon cibo, provenienti da tutta Italia e non solo. I numeri parlano chiaro: anche quest'anno è stato un successo. Sold out per tutti gli eventi in programma, dalle masterclass alle degustazioni e i pranzi, strade piene in occasione della «Repubblica del cibo», fiumi di persone lungo il porticciolo di Marina d'Aequa per il «Cammino di Seiano», migliaia di euro raccolti e destinati alla beneficenza.
IL BILANCIO
Il clima conviviale e familiare è, inoltre, uno degli elementi chiave che, come ogni anno, ha fatto la differenza. E Gennaro Esposito lo sa bene. Impeccabile padrone di casa, ha accolto sempre tutti con il sorriso. Diventato un punto di riferimento nel panorama della gastronomia a livello internazionale, Gennaro Esposito con umiltà e occhi commossi ricorda i suoi primi passi. «Indosso questo camice da 35 anni.
Sono nato e cresciuto in questa terra: non è stato facile costruire tutto questo, soprattutto se pensiamo che siamo al sud». Non nasconde, infatti, l'amarezza per un sistema e una classe politica che ascolta poco. «Ci sono molti problemi che andrebbero affrontati e risolti: dalla carenza del sistema trasporti, alle infrastrutture fino a toccare temi quali la scadente qualità del cibo nelle mense dei bambini. Manca una visione d'insieme che miri a una concreta valorizzazione del territorio e miglioramento della qualità per chi ci vive e per chi viene da ospite. Noi ristoratori, insieme agli altri imprenditori della zona, abbiamo fatto molti sacrifici per dar vita ad attività che potessero attrarre visitatori. E continuiamo a farli, lavorando con passione e dedizione. Ma è necessario che le istituzioni cambino approccio, uscendo da personalismi e assumendo uno sguardo più ampio per rilanciare davvero questa terra. E, soprattutto, serve il dialogo».
GLI OBIETTIVI
In cucina ne conosce tante di ricette; in politica non molte, però Gennaro Esposito ha le idee chiare sul percorso che si potrebbe cominciare. «Auspico che si possa creare un tavolo che unisca amministratori e imprenditori per fare un'analisi su quelli che sono i reali bisogni di questo territorio e progettare insieme dei piani di miglioramento». L'obiettivo deve essere quello di puntare in alto, di non accontentarsi. «Non a caso ho citato le mense delle scuole - conclude lo chef - perché già lì si può notare la mancanza di voglia di curare la qualità. Perché noi genitori dobbiamo accontentarci che i nostri figli mangino cibo scadente? È necessario riportare la giusta attenzione su molti aspetti. Le istituzioni devono pensare realmente al benessere comune facendo gli interessi dell'intera collettività».
Nessun commento:
Posta un commento