sabato 22 novembre 2008

«Giovani non sporcate i muri, è una vergogna»

I palazzi del centro storico deturpati dalle scritte scatta la mobilitazione

Vico Equense - Appello anti imbrattatori da parte di uno dei cittadini più noti e stimati dell’intera Costiera sorrentina. Così, dopo che non solo la storica dimora di famiglia, ubicata in vico Stella a pochi passi dal municipio, è stata oggetto di messaggi amorosi e non scritti a caratteri cubitali sulla facciata del palazzo, Emmanuel Scaramellino, novantacinque anni, più di sessanta dedicati alla professione di medico chirurgo, ha voluto pubblicamente manifestare il suo dissenso verso la condotta irresponsabile delle nuove generazioni. Con la discrezione che ha caratterizzato da sempre la sua esistenza ha fatto affiggere sui muri dei cartelli plastificati su cui si legge: «Non vi onora, giovani, imbrattare i muri delle civili abitazioni di questa città!». Un richiamo severo ed educativo fatto con lo stile di chi si è cimentato ultimamente anche nella fatica letteraria. Infatti, all’esperienza giovanile come ufficiale medico nella colonia italiana d’Etiopia, in Somalia ed Eritrea, tra il 1938 e il 1946, fino a chirurgo e direttore sanitario per trent’anni dell’Opera Pia «Infermeria De Luca e Rossano», trasformato poi in ospedale di zona, Emmanuel Scaramellino si è ispirato per il suo apprezzato volume autobiografico «Dalla Terra dei Masai a Vico Equense». Recentemente è stata pubblicata una sua riedizione visto il successo ottenuto e le finalità benefiche della pubblicazione con offerte spontanee alla Caritas di Vico Equense per interventi umanitari in Etiopia. È probabile che le scritte sui muri della casa di Scaramellino e sulla facciata del vicino edificio della Santissima Trinità siano opera di studenti di uno istituto superiore che ha sede nella settecentesca struttura. Tale ipotesi è avvalorata dal fatto che le altre scritte che deturpano il centro storico di Vico Equense sono concentrate in via Vescovado, dove è ubicata un’altra delle succursali della scuola frequentata da oltre mille studenti provenienti da numerosi comuni dell’area stabiese-vesuviana oltre che dai comuni della penisola sorrentina. Ora contro il proliferare di questa «moda» di esternare i propri sentimenti con scritte e disegni multicolori che deturpano la facciata di antichi palazzi e monumenti è sceso in campo una delle memorie storiche di Vico Equense, un cittadino modello che nonostante si avvii al traguardo del secolo di vita è solito passeggiare per il centro urbano a riprova di un amore incondizionato per la sua città. Un sentimento che lo ha sempre caratterizzato anche durante l’esperienza in Africa, che gli è valsa per l’opera umanitaria prestata anche l’attribuzione della medaglia d’argento al valor civile, che la stima di tanti suoi concittadini ed abitanti della penisola per la sua professione di medico chirurgo in un’epoca di pionierismo a livello assistenziale. Non a caso il suo impegno quotidiano per oltre cinquant’anni a favore della collettività è stato pubblicamente riconosciuto con l’attribuzione del premio «Saraceno d’Oro». (Umberto Celentano il Mattino)

Vico Equense On Line – Vescovado

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se lo Scaramellino riflettesse su quei gretti che si sono piazzati al Comune, capirebbe perchè quei ragazzi sono così cafoni e scrivono sui muri e come sono cambiate le cose negli ultimi cento anni.
Che fine che abbiamo fatto.

Anonimo ha detto...

Se vabbè mò pure la fame nel mondo e l'AIDS sono colpa di Telearredo e compagni.

Va a finire che Gennaro è l'autore del delitto di Cogne ed ha ucciso pure a Meredith.

Per favore...

Anonimo ha detto...

Stiamo criminalizzando in pò troppo , ho letto su puntorosso l'interrogazione parlamentare di Nicolais a me pare un pò troppo pesante in stile "Cardoniano Tarantino" forse meglio dire Dordiesco se no confondono con Quenteen Tarantino che è tutta nata cos . Bloccare adirittura i finanziamenti significherebbe il danno oltre la beffa