Il rischio c’è e
Eugenio Mazzarella, leader dell’area Letta, non lo nasconde. Il rischio è che sabato, quando il Pd sarà chiamato a eleggere i segretari provinciali, possa riproporsi lo scenario conflittuale che ha caratterizzato l’assemblea regionale. «Il rischio c’è - ammette il preside di Lettere alla Federico II — e andrebbe scongiurato. Il nostro elettorato potenziale, e i tantissimi che hanno votato alle primarie, non capirebbero un Pd tutto impegnato in beghe interne, tese più a ridefinire alla luce delle percentuali raccolte i propri rapporti di forza nelle istituzioni, che a costruire un rinnovato strumento di partecipazione democratica per competere vincendo con il centrodestra». Per Mazzarella, che colloca l’area Letta al di fuori di «questa tentazione» c’è bisogno di un gesto di generosità. «Da parte della maggioranza, risicata, che deve evitare la tentazione dell’arroganza, e da parte delle minoranze, che pur rivendicando pari dignità nella proposta di soluzioni nelle varie province, devono essere aperte al dialogo». La minoranza rappresentata da Mazzarella, Salvatore Piccolo e Sandro De Franciscis potrebbe presentare un proprio candidato? Il professore non tende ad escludere l’ipotesi: «Visto che è molto di poco minoranza, e questo non vale solo per Napoli, è uno scenario possibile, soprattutto in presenza di soluzioni preconfezionate senza dialogo e per evitare improvvisazioni o furbate dell’ultimo minuto.
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