giovedì 22 novembre 2007

SS. Trinità e Paradiso

Vico Equense - Per importanza strategica l’edificio del complesso della S.S. Trinità può essere accostato a quello che poteva diventare il Castello Giusso se 30 anni fa colpevoli amministratori non avessero contribuito a privatizzarlo. L’attuale complesso dell’ex monastero è costituito da vari corpi di fabbrica raccolti in un cortile. Costruiti sull’area del seicentesco “Conservatorio della SS. Trinità e Paradiso”. La fondazione dell’Istituto (Conservatorio) risale al 1676 per volere di Mons. Battista Repucci, Vescovo di vico. L’Istituto SS. Trinità viene dichiarato Istituto di Educazione e istruzione femminile con il Regio decreto Nov. 1869 n° 2301, e sostituisce il “Conservatorio”. L’ amministrazione, da allora viene affidata ad una Commissione Amministrativa formata da un Presidente e due consiglieri nominati dal Ministero della Pubblica Istruzione. Il complesso ora è sede di un asilo pubblico, di alcuni uffici comunali, centro anziani, biblioteca comunale, spazi teatrali ed altro. L’On. Gioacchino Alfano, Parlamentare di Forza Italia il 20 settembre 2007 ha presentato una legge relativa all’estinzione dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» e trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense. Negli anni si è assistito ad un susseguirsi di consigli di amministrazione e gestioni commissariali, che però non sono stati in grado di rendere efficiente la gestione del patrimonio immobiliare dell'Istituto. Il risultato contabile è stato disastroso con perdite, negli ultimi anni, sempre maggiori. Occorre ancora considerare inoltre che il patrimonio immobiliare dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» si è ridotto nel tempo, e attualmente comprende un solo edificio che è, fra l'altro, la sede stessa dell'Istituto. C'è anche da precisare che la struttura dell'edificio è in pessimo stato di conservazione e la chiesa annessa non è più agibile dal terremoto del 1980. Secondo l’onorevole forzista è opportuno disporre l'estinzione dell'Istituto per trasferire al comune di Vico Equense il relativo patrimonio immobiliare. Affinché resti un bene pubblico, e non sia privatizzato, i cittadini hanno iniziato una raccolta di firme. Venerdì 23 novembre alle ore 18 presso la sede dell’UNITRE si raccoglieranno altre firme.

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