«Continuerò a lavorare per tenere unito il partito». Il ministro
Luigi Nicolais, dopo lo strappo, smorza i toni della polemica.
Cosa farà al ballottaggio? «Manterremo, come sempre, una linea coerente con i valori che sono alla base del nostro programma. Abbiamo lavorato sino all’ultimo minuto per trovare una mediazione e certo ora continueremo a farlo per arrivare a un percorso largamente condiviso».
Ha sentito Tino Iannuzzi? «Sì. Gli ho ribadito il nostro pieno e leale sostegno, e l’ho esortato a continuare a compiere tutti gli sforzi utili ad una ricomposizione condivisa».
E i rapporti con il presidente Bassolino? «Sicuramente la mancanza di condivisione del metodo ha comportato qualche criticità nel nostro rapporto politico. Quello personale assolutamente non cambia». Anche senza i suoi 54 delegati la Cortese stava per farcela... «Oggi, in realtà, a prescindere dall’esito, dopo la nostra decisione di non partecipare al voto, c’erano in campo due minoranze. Il vero obiettivo è di costruire una larga maggioranza che consenta di affrontare la costruzione del Pd soprattutto nelle scelte che ci attendono».
Ci sono problemi nella sua area, come ha dimostrato l’improvvisa candidatura della Bossa? «Assolutamente no. Luisa Bossa è innanzitutto per noi una straordinaria risorsa. Una donna dalle grandi capacità politiche e umane. La sua candidatura è stata lanciata strumentalmente in un momento concitato dell’assemblea. Luisa non aveva mai dato la sua disponibilità. Tanto rumore per nulla».
Nessun commento:
Posta un commento