Rotti i tatticismi e a poche ore dall’assemblea provinciale, spunta il nome dell’assessore provinciale alla scuola e alle pari opportunità
Angela Cortese (foto). Il comunicato della Cortese recita “Sento il dovere di mettere a disposizione la mia esperienza e le mie energie per la costruzione del Pd a Napoli e in provincia e perciò mi candido al ruolo di coordinatore provinciale. Intendo lavorare per una nuova unità del partito e per la valorizzazione di tutte le sue energie”. Copione sempre identico tra fughe in avanti e scontri intestini. La corsa della Cortese conquista il sostegno ufficiale del sindaco Iervolino, quello ufficioso di Bassolino, il coro di sì di parlamentari e amministratori Pd (da Anna Maria Carloni e Fortuna Incostante agli assessori Armato, Valente, Allodi, Tuccillo). Ma subito fioccano i no: anche interni alla stessa componente di maggioranza che fa capo al segretario regionale Tino Iannuzzi. Spicca la sonora bocciatura del ministro
Gino Nicolais che ieri in una nota, con la consigliera Luisa Bossa e gli esponenti della lista Innovazione, definiscono «precipitosa» l´opzione Cortese e spiegano: «Ancora una volta non siamo stati ascoltati». Anche l´area Letta è contro l´opzione Cortese: per il metodo, soprattutto.
Eugenio Mazzarella si dice «sconcertato» e annuncia forse un loro candidato per oggi. Duro dissenso viene espresso da
Giuseppe Balzamo, presidente della municipalità Bagnoli-Fuorigrotta, ancora area Nicolais-Bossa. «Scelta sbagliata - taglia corto Balzamo - nel metodo e nel merito. Nel metodo perché un partito diviso circa il 50 per cento della maggioranza non deve notificare all´altra metà del partito il suo candidato: deve dialogare, trovare convergenze. E nel merito perché, al di là della stima per la Cortese, forse si può fare uno sforzo per ricercare una personalità che possa meglio rappresentare l´unità di tutto il partito». Valutazione cui i bassoliniani replicano ricordando che proprio la Cortese, lo scorso ottobre, fu ad un passo per essere inserita nelle liste di Nicolais: allora il suo nome era spendibile o no? Risposta: «Ma fu proprio la Cortese a rifiutare di stare con noi perché non voleva "tradire" i compagni dell´area bassoliniana"».
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