lunedì 5 maggio 2008

E' stato un successo ...

Vico Equense - Non credo che nel Partito democratico possa iniziare una seria riflessione. Sostenere che il risultato delle politiche è stato un successo o un mezzo successo, non aiuta. La surreale situazione che si è creata all’interno del comitato cittadino, a fronte di una tra le più tremende sconfitte mai subite dalla sinistra, ha prodotto il paradosso di un partito che dopo avere commentato con soddisfazione il risultato delle politiche ha ricevuto: le dimissioni di un Presidente provvisorio, l’allontanamento del delegato nazionale, l’assenza dei consiglieri comunali e dell’intero gruppo dirigente della Margherita. Questo riempie di profonda amarezza personale e politica, ma richiede pure una larga e approfondita discussione. La premessa necessaria per qualsiasi dialogo sul voto è che si parta dalla realtà. E la realtà è che le elezioni, il Pd le ha perse di brutto. Con un centrodestra tra il 60 e il 65 per cento dei consensi, la partita per l’alternanza è chiusa. Figurarsi se il Pd può fare meno dei tanti che si sono allontanati, pretendendo di sfidare la corazzata Cinque con un consigliere e qualche denuncia. Figurarsi poi se la linea del Pd consistesse davvero, nel tentativo di affidare a chi è causa di questo sfacelo l’organizzazione del partito sul territorio. Si sa che l’insuccesso può dare alla testa, ma qui saremmo persino oltre il delirio d’impotenza, la furia autolesionista. Smaltita l’ubriacatura nuovista, respinta in blocco tutte le “analisi del vuoto”, messo un freno alla spasmodica ricerca di visibilità, la discussione che si dovrebbe fare domani sera nella sede del Pd, dovrebbe avere in realtà un solo punto all’ordine del giorno: abbandonare la retorica, per fare politica.

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