domenica 27 settembre 2009

1° Congresso del PD

La mappa dei primi congressi di circolo consegna un'immagine del Pd da Medioevo: un insieme di feudi dove conta un solo voto, quello del capobastone. Una gigantesca conta che serve a riequilibrare i pesi interni, soprattutto a livello locale. I circoli democratici di tutta Italia infatti hanno iniziato da qualche giorno le consultazioni attorno alla scelta del prossimo segretario del partito, e durante i prossimi giorni si delineerà il quadro delle preferenze dei militanti. Gli unici dati ufficiali sono quelli, parziali, resi noti dal Partito Democratico nei giorni scorsi: quando avevano votato 75mila persone nell'arco di 1626 congressi, Pierluigi Bersani si trovava in vantaggio con il 55,57 per cento, Dario Franceschini seguiva con il 36,46 per cento e Ignazio Marino chiudeva col 7,96 per cento, ben alle spalle dei suoi due avversari ma con un corposo vantaggio sulla soglia del 5 per cento richiesta per accedere alle primarie del 25 ottobre. Oggi, alle ore 16 tocca al Pd di Vico Equense, due le aree in campo, una che fa capo al consigliere regionale Tonino Amato sostenitore di Franceschini, l'altra schierata con Bersani che, invece, si riconosce nell’ On. Salvatore Piccolo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

i capibastone hanno chiamato e hanno chiesto obbedienza per cui: i moderati (quelli della margherita) voteranno Bersani, i diessini , divisi in due liste, voteranno sia Franceschini ( senza condividerne la linea,) che Bersani tutti presenti al banchetto finale. così avranno sempre un padrone a cui scodinzolare.

Anonimo ha detto...

Amici della sinistra cercate di uscire da questo congresso con maggiore luicidità di quelli precedenti. Mettete da parte le solite divisione e la solita retorica tra i "vecchi" e i "giovani" e venite fuori con pochi punti programmatici e maggior condivisione. Risparmiateci i soliti beceri interventi su Cardone e soci, abbiamo le scatole piene. Voi giovani prima di pontificare e dare lezioni, acquisite dai vecchi l'esperienza di tante battaglie, la prudenza di tanti scontri e la saggezza di ragionare sui numeri. Non si può andare alla guerra contando su 100 soldati con l'illusione di averne alle spalle diecimila. Pasquale Cardone ha dalla parte sua i numeri e, anche se non sta muovendosi a mio avviso, in modo costruttivo e questo che conta. D'altra parte, quando la segreteria è stata in mano ai voi giovani, non mi ricordo grosse ventate di progressismo, anzi una volta vi siete pure autoesclusi dalle elezioni, per questo smettetela di fare i professori. Gente come Aldo, Antonello, Amalia e Pasquale non se ne sono ancora visti in giro, stavano tra la gente e giravano per le case, non chiamavano mai le persone ignoranti e dialogavano con tutti, specialmente con chi non la pensava come loro.
Auguri - Sasà

Anonimo ha detto...

probabilmente sarà questo il motivo delle tante assenze, soltanto il 40 per cento degli iscritti è andato a votare sino ad ora, quello di non voler essere etichettato, infatti anch'io nn ci andrò.

Anonimo ha detto...

sasà allora ritorniamo tutti al passato. comunque chissà di che numeri parli?
sesè

Anonimo ha detto...

Ambiente molto teso, un'iscritto è stato aggredito verbalmente , capanelli di iscritti che si guardavano in cagnesco... che pena