Chiedo rispetto per tutti coloro che hanno portato fin qui il Pd
Si chiama Sabato Novi. È il fuori programma che raccoglie caldi applausi e alla fine chiarisce gli umori della platea Pd venuta alla Mostra d´Oltremare per ascoltare il candidato segretario Pierluigi Bersani. Novi è un tecnico dell´Atitech, ottiene il microfono per cinque minuti, parla della situazione della sua azienda, si accalora contro il piano di salvataggio di Gianni Lettieri, che prevederebbe «una ristrutturazione del salario come se fossimo al primo ingresso, dopo 22 anni di lavoro», invoca l´intervento di Comune e Regione, ma minaccia anche il partito: «Non andrò sui tetti, farò lo sciopero della fame nella sede di quello che è il mio partito». Applauso fragoroso. Quasi una giocata di anticipo su Bersani, che poco dopo dirà: «A che serve andare a Ballarò se poi non riesci più a distribuire un volantino davanti alle fabbriche?» D´altro canto in mattinata Bersani aveva visitato altre realtà industriali in crisi nella zona torrese-stabiese, accompagnato dall´ex assessore regionale alle attività produttive Andrea Cozzolino, che ora è eurodeputato e che guida il comitato elettorale. Ci era scappato anche il caffè con Antonio Bassolino, nel bar interno di Palazzo Santa Lucia. Un Bassolino legittimato: «Chiedo rispetto – ha detto Bersani – per tutti coloro che ci hanno portato fin qui, e che ci aiuteranno a far girare la ruota». In sala anche Rosa Russo Iervolino, che sceglie Bersani ma non ancora Enzo Amendola, avversario nella contesa regionale di quel Leonardo Impegno che presiede il suo Consiglio comunale. Sui giovani comunque Bersani demolisce l´idea di rinnovamento di Franceschini: «Sono contro i giovani cooptati come simbolo, dobbiamo invece promuovere una classe dirigente che già c´è, i giovani che hanno già una esperienza sul territorio». L´inclusione al posto dell´epurazione. Uno di quei giovani è Amendola, anche lui stufo di «questa discussione interminabile sulla apertura o chiusura di un ciclo». Qualche conto da saldare col passato comunque resta: «Partito liquido o solido? All´epoca mi sembrava molto liquido sui territori, e assai solido a Roma quando si trattava di decidere i candidati». Ovazione anche qui. Da una sala gremita. Mancavano solo gli ex popolari di area Fioroni, che di fatto non si sono ancora schierati. Mentre Bruno Cesario e Pasquale Sommese hanno approfittato per ribadire il loro pieno appoggio a Franceschini. Quanto a Bassolino, soddisfatto della giornata, ha mandato anche un messaggio a Berlusconi sui rifiuti. Il premier aveva in una dichiarazione magnificato la costruzione dell´impianto di Acerra in otto mesi, Bassolino gli ricorda che «il cantiere fu aperto in mezzo a mille proteste nell´estate 2004», che è stato completato anche con i 25 milioni della Regione Campania e comunque, «quanti guai politici e giudiziari ho passato per aver contribuito alla realizzazione dell´impianto». (di Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli)
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