Operazione della capitaneria di porto
Sorrento - Raffica di segnalazioni per pesca vietata sotto costa da parte di provetti cacciatori di prede che spesso all’oscuro delle ordinanze che regolano la materia nelle acque della riserva marina protetta di Punta Campanella si lasciano andare a veri e propri raid armati di fucile ad arpione. Ad occuparsi del tour de force sono in questi giorni i militari della capitaneria di porto di Sorrento che a bordo dei gommoni e della motovedetta di servizio stanno perlustrando nelle ore di punta spiagge ed insenature comprese tra Sorrento e Massa Lubrense. Decine le segnalazioni arrivate anche al numero “Sos Ambiente” della sezione sorrentina del Wwf con il presidente Claudio d’Esposito che si è più volte attivato recandosi sui luoghi. L’intenso fenomeno non lascia spazio ad alcuna organizzazione di pesca, di fatto si tratta quasi sempre di persone del posto che con il semplice ausilio di maschera da sub e fucile a molla si immergono sottocosta tra una selva di bagnanti alla ricerca di polipi e piccole prede. Il mese scorso fu proprio la guardia costiera a cogliere in flagrante un provetto cacciatore che stava seminando il caos tra i vacanzieri aggirandosi in acqua con un fucile ad arpione, in seguito sequestrato dai militari. In quel caso il trasgressore si trovava all’interno della zona C della riserva marina protetta di Punta Campanella al cui interno la piccola pesca professionale e le immersioni subacquee sono esclusivamente autorizzate dall’ente parco marino. Diverse al momento le diffide verbali nei confronti di pescatori trovati sottocosta a scrutare gli anfratti delle rocce alla ricerca di piccole prede e mitili. La capitaneria ricorda che in ogni caso a carico di pescatori subacquei armati di micidiali fucili ad arpione sono previste sanzioni anche fino a mille euro. (Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
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