Altri guai per Lady Mastella. Terremoto all'Arpac, l'agenzia dell'ambiente campano: 25 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 63 indagati, 18 divieti di dimora e 6 misure interdittive. Un vero e proprio ciclone contro uno dei settori pubblici, considerato da anni uno dei «feudi» del Campanile di Clemente Mastella. L'operazione condotta dalla Guardia di finanza di Napoli e dai carabinieri di Caserta coinvolge, infatti, politici, dirigenti della pubblica amministrazione, professionisti e imprenditori campani. Nell’inchiesta risulta indagato anche il presidente del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo, destinataria di un provvedimento di divieto di dimora. Secondo le prime notizie trapelate, si tratterebbe, di un divieto che riguarda la città di Napoli, dove si svolge l’attività istituzionale della Lonardo in qualità di presidente dell’Assemblea. Non solo: quattro carabinieri ed ufficiale dell’Arma sono entrati nella abitazione della famiglia Mastella a Ceppaloni, nel Beneventano.
Lonardo, scrive su Facebook ai cittadini campani
“Carissimi abitanti di Benevento e provincia e della Campania tutta - scrive Lonardo - questa mattina alle ore 7, mentre pensavo a che cosa potevo fare per contribuire a far approvare, nella concordia, la legge regionale sul 'Piano casa', un provvedimento atteso da tantissimi cittadini campani, e' arrivata una citofonata...'siamo i carabinieri, aprite!' ...Sono tornata con la mente a quel 16 gennaio. Cosa vorranno ancora da me? Mi sono fatta forza, ma non ce l'ho fatta. Sono quasi svenuta.. Mi e' crollato il mondo addosso ... Mi chiedono di dimorare fuori dalla Campania. Ancora non riesco a crederci. Non sono nemmeno riuscita a capire di cosa mi accusano. Mi hanno consegnato pagine e pagine... Stavolta con mio marito sarei a capo di una cupola affaristica... Senza spiegarci quali affari avremmo fatto…Carissimi e carissime, cosa dirvi?... Non trovo neanche piu' le parole. Il mio cuore si e' frantumato; nella mia mente solo frammenti di ricordi....tra questi il grande affetto che ricevo giornalmente da tantissimi di voi''. ''Prima di lasciare la mia cara Benevento e Ceppaloni e la Campania - prosegue la lettera di Sandra Lonardo - sento il bisogno di dirvi che sono una persona perbene, vi ho sempre onorato, mai in nessun momento ho fatto un atto che possa aver offeso un solo cittadino della mia adorata Campania. Ho cercato sempre e con tutte le mie forze di difendere la mia piccola citta', la provincia e l'ultimo abitante dell'ultimo paesino delle nostre aree interne. Non posso che affidarmi a chi mi conosce, a chi sa davvero chi sono. So che si sta abbattendo su di me, sulla mia famiglia, un altro cilcone mediatico. So che sara' difficile difendersi e far prevalere la verita'. Ai Consiglieri Regionali tutti un saluto affettuoso. Chiedo scusa se oggi non mi viene permesso di fare il mio lavoro. Loro sanno che ho fatto sempre il mio dovere con abnegazione, rispetto e senso forte delle istituzioni, senza risparmiarmi mai''. Le ultime parole sono un appello accorato: ''Credetemi! Io sono una persona perbene. Combattero' come una leonessa ancora una volta, sicura di avere ancora il vostro affetto, ma soprattutto la vostra stima. Questo e solo questo mi dara' la forza di non soccombere a tanta ingiustizia, a tanta ingiustificata cattiveria. In coscienza, davanti a Dio e a voi tutti ho speso la mia vita per la mia comunita'. Amo tutti voi, e sono certa che anche voi ricambiate questi profondi sentimenti. A presto. Sandra Lonardo''.
2 commenti:
Questa lettera melensa, da sola, basta per far capire chi è questa signora.
Alzi il dito chi ritiene questa persona innocente!
"Tutti i nodi vengono al pettine, quando c'è il pettine." (Leonardo Sciascia). Ci dovrebbe essere qualche pettine in più.Specialmente contro questi schifosi che si sentono i signorotti dei propri feudi.
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