Vico Equense - Puntuali ad inizio stagione, arrivano, come ogni anno, le famose "bandiere Blu" e per il terzo anno consecutivo il mare Massa Lubrense ha conquistato l’ambito riconoscimento. Una notizia, commentata così dal sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque al Mattino. «Il riconoscimento della terza Bandiera blu consecutiva assegnata a Massa Lubrense – sottolinea – non può che farci piacere. Si tratta di un punto di orgoglio per l’intera penisola sorrentina ed uno sprone anche per le altre amministrazioni per raggiungere il medesimo risultato negli anni a venire». Sempre sullo stesso giornale riportiamo la lettera al direttore di Massimo Coppa Zenari che con dovizia esprime le sue perplessità sul meccanismo di attribuzione del riconoscimento. "Caro Direttore, - scrive il lettore - Come ogni anno, tra maggio e giugno arriva il tormentone delle cosiddette Bandiere Blu. È incredibile come questo istituto resista al tempo ed alle mode, splendendo sempre di seriosa luminosità ed austera credibilità. Sono oramai ventitré anni che subiamo questa iattura dei i contrassegni che certificano la qualità delle acque di balneazione delle località costiere e consacrano queste ultime, quindi, agli onori delle cronache. O, al contrario, all’inferno dell’ignominia. Come ogni anno, anche stavolta c’è una polemica: la Sardegna, ad esempio, ha ricevuto due sole Bandiere; Capri, nessuna. Dico, la Sardegna e Capri, paradisi della balneazione e del paesaggio! Com’è possibile? È possibile, perché se c’è qualcosa che non rispecchia fedelmente ed obiettivamente la realtà delle situazioni, questa è proprio la Bandiera Blu: e male facciamo a conferirle tutta quest’importanza. Era il 1987 quando la Bandiera Blu veniva inventata dalla Foundation for Environmental Education, un’organizzazione ambientale privata (a scopo di lucro). In questi anni la Fee è riuscita ad imporsi brillantemente dal punto di vista comunicativo, e non vi è oggi nessuno che non abbia sentito parlare, almeno una volta, delle Bandiere Blu. Ebbene, se ci siamo compiaciuti o ci siamo dispiaciuti per la classifica delle Bandiere Blu, abbiamo semplicemente sbagliato. Perché in realtà, non rispecchiano la vera situazione di una località marina. Nel 2007 lo spiegò, inascoltato, anche Stefano Salvi, l’ex inviato di Striscia la notizia: la diramazione italiana della Fee non effettua alcun sopralluogo, alcuna analisi, alcuna ricognizione. Semplicemente, ogni anno viene inviato, alle amministrazioni comunali delle principali località costiere italiane, un questionario cartaceo, nel quale si domandano informazioni e notizie sulla qualità delle acque, sui servizi ai bagnanti, sulla raccolta dei rifiuti, su tutti i parametri che contribuiscono a qualificare una località turistica. Quindi, per ottenere la Bandiera Blu basta che un’amministrazione municipale abbia un ufficio che compili bene il questionario. In pratica siamo di fronte ad un’autocertificazione del Comune: basta compilare bene il questionario, riempiendolo di dati positivi, e rispedirlo indietro. La Bandiera Blu è assicurata."
1 commento:
Per completezza d'informazione, è giusto anche riportare la risposta del direttore del "Mattino", Virman Cusenza: "La ringrazio per la doviziosa spiegazione che contribuisce a sfatare un rito stantio. Più volte in redazione ci siamo chiesti quanto e se fosse giusto dare spazio alla rituale presentazione della hit parade marittima con le fatidiche bandiere blu. Ma tutte le volte ha prevalso la voglia di dare conto comunque di una graduatoria che, pur non essendo scientifica, mette in fila l’adeguamento da parte delle amministrazioni comunali alle principali regole del rispetto ambientale. Quindi, non prendiamo per oro colato il podio delle bandiere blu ma sfruttiamolo come occasione, quasi una gara, a soddisfare alcuni requisiti basilari per risultare al top dell’efficienza. La qualità dell’acqua non sarà necessariamente la migliore, però aiuta"
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