domenica 7 novembre 2010

Roma – Firenze

Schermaglie a distanza nel Pd tra i “rottamatori” di Renzi e Civati riuniti a Firenze e gli “ortodossi” a Roma per l'assemblea dei segretari dei circoli. Bersani annuncia. "Faremo una manifestazione nazionale contro il governo. Se siete d'accordo la faremo l'11 dicembre a Roma" dice Bersani e l'Auditorium si scioglie in un applauso: "Bene, vedo che siete d'accordo. Abbiamo a cuore tre cose: democrazia, lavoro, solidarietà. Parleremo di questo a un paese sbandato. Stiamo facendo una grande iniziativa capillare estesa in tutto il paese. Siamo l'unica forza che può farlo”. A Firenze, invece, la convention dei “rottama tori” ha risposto con un lungo applauso alla notizia che dal'assemblea dei circoli erano partiti fischi e “buuh!” all'indirizzo di Renzi e Pippo Civati, promotori di “Prossima Fermata: Italia”. E' stato lo stesso Renzi ad invitare la platea fiorentina (3.500 persone registrate, secondo gli organizzatori) a rispondere con un applauso. “Il Pd è in questa sala e in tante altre parti: il Pd è una realtà che deve smettere di guardarsi l’ombelico e provare a lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Se io fossi Bersani sarei molto felice di quello che sta avvenendo qui alla Leopolda”. Lo ha detto Matteo Renzi. “Siamo stati per anni - ha aggiunto Renzi - a discutere delle nostre vicenducole interne: siamo credibili se riprendiamo la voglia di cambiare non solo le nostre discussioni ma anche il Paese. Penso che, per farlo, occorra una classe dirigente nuova perchè non si può mettere il vino nuovo in botti vecchie. Da Firenze sta arrivando un messaggio di positività e speranza: vorrei che tutti lo cogliessero per quello che è”. “Ieri sera è andata in modo meraviglioso - ha proseguito Renzi -: la cosa davvero diversa è il linguaggio. Ci sono tante persone che stanno portando qui molte idee e lo fanno non con il tono serioso e noioso della politica tradizionale, ma con il loro entusiasmo. Bisogna tenere insieme questi due aspetti: serietà delle proposte e passione”.

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