La Penisola Sorrentina è un territorio a forte vocazione turistica. Ai circa 80.000 cittadini residenti nei sei comuni (Sorrento, Massa Lubrense, S. Agnello, Piano, Meta e Vico Equense), si aggiunge una presenza annuale di circa tre milioni di visitatori. Per sostenere e rendere competitivo un turismo così importante, sia per la quantità che per la qualità delle presenze, i servizi del territorio, a partire da quello sanitario, devono essere all’altezza dei bisogni, in primis, dei residenti e, poi, dei visitatori. Attualmente, i servizi sanitari più importanti sono rappresentati dagli Ospedali «S. Maria della Misericordia» di Sorrento e «De Luca e Rossano di Vico Equense, attualmente considerati come plessi separati, ma gestionalmente collegati negli «Ospedali Riuniti della Penisola Sorrentina», e l’ex ospedale «M. Lauro» di S. Agnello, sede attuale del distretto sanitario 59. Ma le criticità esistenti, a livello quasi emergenziale, sono note a tutti, nonostante l’impegno professionale degli operatori e della dirigenza sanitaria, vissute, spesso drammaticamente, sulla pelle dell’utenza e puntualmente denunziate dalle associazioni di tutela dell’ammalato. Queste pesanti criticità sono destinate ad accentuarsi, a causa dei tagli delle risorse da parte della Regione Campania, nell’ottica dell’obbligato piano di rientro finanziario. Di fronte a questa delicata situazione, che minaccia un diritto costituzionalmente garantito dei nostri concittadini, tutte le amministrazioni locali, a partire dai Sindaci, smettendo finalmente i vecchi campanilismi del passato, hanno acquisito la lodevole consapevolezza di voler affrontare, in un'ottica comprensoriale, ispirata alla razionalità, la programmazione sanitaria di medio-lungo termine del nostro territorio. Per tale ragione, mi sono fatto promotore dell’incontro interistituzionale, che si terrà stamane al Comune di Sorrento per programmare una scelta storica: un Ospedale Unico della Penisola Sorrentina. Ma dove? A mio giudizio (e lo offro, sommessamente, come tema di approfondimento), la risposta è nella sede dell’ex ospedale di S. Agnello. L’ospedale di S. Agnello è nella posizione più centrale nella Penisola. L’area è edificabile, ed ampliabile, e si presta all’organizzazione di parcheggi, anche sotterranei, e alla realizzazione di una elisuperficie. L’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina consentirebbe di migliorare notevolmente: i servizi sanitari, mettendo insieme, nella stessa struttura, tutte le unità operative ed i servizi previsti; la salute dei pazienti-utenti, ma anche la professionalità degli operatori, le cui occasioni di scambio e di crescita culturale aumenterebbero notevolmente. L’unificazione di tutte le funzioni ed i servizi, inoltre, determinerebbe un enorme risparmio di risorse. La razionalizzazione dei presidi consentirebbe, infatti, una gestione più efficiente, senza precedenti, che, associata al miglioramento dei servizi, creerebbe un’infrastruttura di altissimo livello. Nascerebbe, inoltre, l’occasione per sviluppare ulteriori servizi e funzioni. Il polo ospedaliero unico libererebbe, di conseguenza, le strutture ospedaliere di Sorrento e Vico Equense, che potrebbero ospitare tutte le attività distrettuali. La realizzazione di un simile progetto, tanto ambizioso quando necessario, che necessita dell’impegno di tutti i livelli istituzionali, a partire dalla Regione Campania, offrirebbe alla nostra gente una sanità più adeguata, e darebbe agli ospiti, italiani e stranieri, un’immagine degna di un paese civile e sviluppato. (Raffaele Lauro Senatore della Repubblica da il Mattino)
Nessun commento:
Posta un commento