Vico Equense - Ancora una volta un consiglio comunale finito in bagarre. Stavolta, ad animare la seduta è stata l’assenza in aula del sindaco Gennaro Cinque, che ha contrariato i consiglieri di opposizione che hanno abbandonato il consesso per protesta. Ad esacerbare gli animi, l’importanza dei temi sul tavolo, soprattutto le iniziative di contrasto alla criminalità organizzata dopo l’informativa antimafia che ha colpito ditte che hanno realizzato diverse opere nel territorio cittadino ma soprattutto dopo l’agguato di Ferragosto alla marina di Vico. «Sono fatti che dovrebbero registrare una reazione vigorosa – ha commentato il consigliere Giuseppe Dilengite - le risposte in aula le dovrebbe dare il sindaco che è ancora in tempo per esprimere dichiarazioni di forte sdegno. Il mio gruppo ritiene di dover abbandonare l’aula perché sono temi che hanno bisogno di ascolto da parte del capo dell’amministrazione». «Il primo cittadino – hanno fatto eco i consiglieri di In movimento per Vico – non solo dovrebbe essere presente ma dovrebbe anche relazionare su questi temi. Negare l’importanza di questi problemi e di questo consiglio è una fuga dalle proprie responsabilità oltre ad essere un atteggiamento indecoroso e scorretto nei confronti dei consiglieri». A ribadire l’attenzione dell’amministrazione verso il tema criminalità organizzata il consigliere Luigi Savarese (Pdl) che ha ricordato che il sindaco aveva già sollecitato un incontro urgente col prefetto all’indomani dell’agguato di agosto e, in una nota, aveva chiesto il rafforzamento dei controlli sul territorio. Un tema ripreso nel documento poi votato dalla sola maggioranza in cui si chiede al primo cittadino di farsi portavoce presso le sedi idonee per aumentare la vigilanza notturna delle pattuglie, istituire posti di polizia e del corpo forestale dello Stato sul territorio, rafforzare posti di blocco e controlli nei weekend. «Il primo cittadino sicuramente non intendeva mancare di rispetto al Consiglio – ha spiegato il vicesindaco Benedetto Migliaccio – si tratta di argomenti su cui non ci dovrebbe mai essere contrapposizione tra le parti politiche».
(Fonte: c.e. da Il Mattino)
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