Vico Equense - La strada sbarrata che impedisce l’accesso pubblico alla Torre di Punta La Guardia a Seiano è finita più volte sotto i riflettori. Per decenni l’area dove si erge la torre è stata meta di passeggiate e gite, punto di ritrovo per chi ama stare a contatto con la natura e essere circondato da un panorama mozzafiato, fino a quando l’unico passaggio è stato sbarrato da un portone di legno. Il caso è da anni sotto la lente d'ingrandimento di residenti, consiglieri comunali e associazioni, che a più riprese hanno promosso sottoscrizioni, interrogazioni e raccolte di firme. Via Punta La Guardia costituisce l’unico collegamento tra il borgo di Seiano e l’area demaniale in questione. L’anzidetta vicinale “Punta La Guardia – Torre Scutolo” è inserita nell’elenco delle strade del Comune di Vico Equense, con delibera di Giunta Comunale dell’8 giugno 1965 ove ne viene riportata l’estensione per una lunghezza pari a 0,450 km. Visto che il tratto finale della menzionata strada è stato di fatto cancellato e sottratto così alla sua naturale fruizione, poiché inglobato in un cortile apparentemente privato e chiuso da un portone. Allo stato, l’accesso all’area demaniale ove sorge la Torre saracena risulta, quindi, impedito. Sulla vicenda è intervenuto anche il Comitato “Amici della Torre di via Punta La Guardia”, che ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata e proposto anche un atto di diffida stragiudiziale indirizzato all’Agenzia del Demanio, al Ministero dei Beni Culturali e al Comune di Vico Equense. Ma niente, il cancello resta chiuso. Oggi si apprende che il Comune ha approvato la proposta per la candidatura a finanziamento per il recupero di Torre La Guardia a Seiano, presentando un progetto di circa 2 milioni di euro nell’ambito dei fondi previsti dal Pnrr. Sicuramente saranno state coinvolte le associazioni locali nelle iniziative e nei progetti interessanti le sorti dell’area anche alla luce dello storico legame affettivo e simbolico che essa riveste per la comunità di Seiano. “L’opera è finalizzata alla rigenerazione e riqualificazione di parchi e giardini di grande interesse culturale e turistico – ha spiegato in uno scarno comunicato il sindaco Giuseppe Aiello – ma anche al rafforzamento dell’identità dei luoghi, del miglioramento della qualità paesaggistica, per una ricaduta positiva in termini di riduzione dell’inquinamento ambientale e tutela della biodiversità”.
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