mercoledì 20 dicembre 2023

L'appello. In difesa dell'acqua pubblica

di Alex Zanotelli - La Repubblica Napoli 

La difesa della gestione pubblica dell'acqua in Campania ed in tutto il meridione del paese è in serio pericolo, a seguito delle scelte legislative operate dal Governo Meloni e dal presidente della Regione Campania De Luca, che spingono forte verso la privatizzazione della risorsa idrica, ritenendo archiviata la volontà popolare di 26 milioni d'italiani che nel 2011 avevano deciso che l'acqua deve uscire dal mercato e che non si può fare profitto sull'acqua. A decorrere dal primo gennaio 2024 diventerà operativa la nuova creatura partorita dal Governo Meloni "Acque del sud Spa", che intende sostituire l'Eipli (Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia) che aveva il compito della fornitura all'ingrosso dell'acqua, insieme alla gestione, all'esercizio ed alla manutenzione di numerosi bacini idrici del Sud. La legge la legge 21 giugno 2023, n. 74, che ha istituito "Acque del sud Spa" prevede una gestione mista attribuendo al Ministero delle infrastrutture il potere di cedere a soggetti pubblici al massimo il 5% delle azioni, riservando ai privati il 30% della torta. Contemporaneamente in Campania, con la delibera di Giunta n. 312 del 31. 05. 2023, il presidente De Luca, di concerto con l'assessore all'ambiente Bonavitacola, ha già deciso di privatizzare la grande distribuzione dell'acqua (le sorgenti del Garigliano, di Cassano Irpino e dell'invaso di Campolattaro), attraverso la costituzione di una società mista pubblico privato, con il 49% delle quote a favore del privato che andrà a gestire a suo vantaggio milioni e milioni di questo bene così prezioso. Nel mese di novembre i rappresentanti del coordinamento campano per l'acqua pubblica siamo stati ricevuti dal presidente De Luca, per chiedere un passo indietro, ma non c'è stato nulla da fare, perché ormai impera la politica delle privatizzazioni.


Ci è stato risposto che la Regione non può fare una gara d'appalto ogni volta che si rompe una conduttura e per questo è costretta a cedere la gestione delle reti al privato. Ma è mai possibile che la Campania con oltre 4. 700 dipendenti e con l'Ente Idrico Campano (fortemente voluto da De Luca con la legge n. 15/2015 che ha sottratto i poteri in materia ai comuni) non possa gestire l'immenso patrimonio idrico di cui dispone? A queste disastrose prospettive bisogna aggiungere le novità delle ultime ore per l'area Nord di Napoli, dove il consiglio di distretto dell'Ente idrico Campano è stato convocato in tutta fretta per la seduta del 21 dicembre, al fine di rimettere in discussione la scelta già operata per una gestione totalmente pubblica del distretto Napoli Nord. La grave decisione che si sta per prendere sta portando l'acqua nella bocca delle multinazionali, che non esiteranno a farla pagare a peso d'oro. È una situazione pericolosissima, sprezzante delle difficoltà economiche e del disagio in cui versa buona parte della popolazione, già vessata dall'inflazione, dai rincari dei generi alimentari, della luce, del gas, ai quali adesso andranno ad aggiungersi anche gli aumenti dell'acqua. Se permetteremo alle multinazionali di mettere le mani sull'acqua, avremo milioni e milioni di morti di sete nel mondo. Papa Francesco ha espresso così bene nella Laudato Sì' quando afferma che l'acqua è un "diritto alla vita", espressione riservata in campo cattolico all'eutanasia e all'aborto. Per questo mi appello ai consiglieri di distretto dell'area dell'Ente Idrico Campano di persistere nella scelta della gestione pubblica dell'acqua, senza cedere al ricatto della Regione. Mi appello al sindaco dell'area metropolitana Gaetano Manfredi, perché garantisca l'acqua pubblica nei comuni afferenti all'area metropolitana di Napoli. Mi rivolgo, infine, al presidente De Luca perché non tradisca il mandato che ha ricevuto dagli elettori, cioè la difesa del bene più prezioso di questa regione: sorella acqua, la Madre di tutta la vita su questo pianeta. Infine invitiamo tutti i cittadini, realtà associative, sindacati a Mugnano di Napoli, piazza Municipio, domani 21 dicembre alle ore 15,30.

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