giovedì 14 dicembre 2023

Vico Equense. Lettera aperta: dalla parte di Monte Faito

Lettera aperta inviata al governatore Vincenzo De Luca, al sindaco metropolitano Gaetano Manfredi, ai sindaci di Vico Equense e Pimonte, ai commissari di Castellammare di Stabia, e per conoscenza alla Procura e al Presidente nazionale del Wwf,  firmata dall'Associazione Pro Faito Onlus, dagli esercenti e residenti del Faito.

Sottoscritti residenti ed operatori economici che vivono quotidianamente la montagna del Faito esprimono una profonda preoccupazione per l'ennesima denuncia, presentata dall'Associazione WWF attiva sul territorio della Penisola Sorrentina, riferita ai lavori pubblici di urbanizzazione primaria messi in opera dal Comune di Vico Equense sul territorio montano in argomento. Una possibile sospensione degli interventi in essere rappresenterebbe una iattura per l'intera comunità sul terreno della concreta accessibilità alle nostre abitazioni ed allo stesso tempo produrrebbe un incalcolabile danno per le attività economiche che continuano ad esistere e a resistere nonostante le enormi difficoltà riscontrate quotidianamente e legate ad un protratto e continuo abbandono del territorio. Il punto di caduta della nostra preoccupazione deve assumere una considerazione storica risalente nel tempo agli anni 50, quando, con la presenza dell'allora Presidente Enrico De Nicola, fu inaugurato il Villaggio Ivo Vanzi, considerato all'epoca un esempio di eccellenza dell'edilizia e soprattutto delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria.

 

Un Villaggio che testimonia la cifra identitaria di una montagna che nell'ultimo secolo ha vissuto positivamente una forte antropizzazione con un conseguente sviluppo economico che ha segnato gli anni d'oro di Monte Faito. Questo punto di partenza della nostra narrazione collettiva, nel corso dei decenni, ha subito un progressivo deterioramento a seguito dell'assenza quasi totale di interventi manutentivi, che hanno reso tutte le infrastrutture, prima richiamate, inadeguate e insufficienti a soddisfare le esigenze di vivibilità dei cittadini e le aspettative di sviluppo di cui sono portatori gli operatori economici. Questa premessa risulta necessaria per comprendere ed inquadrare correttamente lavori pubblici oggetto dell'esposto de quo, che risultano essere non solo necessari ma non più rinviabili, con particolare riferimento alle opere che investono l'intero ciclo delle acque dall'adduzione fino allo smaltimento corretto delle stesse e alla realizzazione di un moderno impianto di antincendio boschivo, dopo le plurime devastazioni che hanno più volte messo in ginocchio l'intera montagna con la distruzione di ettari di pregiate alberature determinando un danno ambientale incalcolabile e mettendo a rischio la vita di migliaia di persone. Con questa maturata consapevolezza vogliamo ribadire la nostra richiesta di continuare, nel pieno rispetto della legge e delle normative di riferimento, il lavoro intrapreso per garantire la riconquista di un pieno diritto di cittadinanza e di vivibilità perduta. Monte Faito. 

1 commento:

Filomena ha detto...

Sono allibita e , sinceramente, spero che la lettera non sia stata opera dell'intera comunità del Faito. Se pur vero che i lavori dovessero essere fatti, a mio modesto parere non credo sia stato il modo e il tempo di farli. Il tempo, in quanto fatti a piena stagione estiva quando il Faito doveva essere pronto ad accogliere i turisti, e il modo , in quanto ho forti dubbi che sia stato quello giusto. Oltre a deturpare il territorio lasciando le strade per mesi o addirittura anni in uno stato pietoso e offensivo anche per il cosiddetto Terzo mondo, si è avuto la sfacciataggine di scavare le radici di alberi secolari, che costituiscono non solo la vera bellezza del Faito ma , soprattutto, sono beni dell'intera umanità. E non credo che tutto questo scempio possa in nessun modo giustificare un doveroso adeguamento alla civiltà , anzi , credo, sia piuttosto segno di inciviltà e di sopruso contro la natura che rimane nonostante tutto, unica attrattiva per chi decide ancora di salire al Faito. Penso, ripeto , tutto quello che si sta operando in nome della modernità sia solo abuso di potere di qualche nostro politico spregiudicato.
Una cittadina molto indignata.