Cantieri nel solito sbando. Per le festività: a dicembre ancora in alto mare. Distanza abissale con Sorrento
da Agorà
Vico Equense - Oggi intervistiamo Antonio Prisco, commerciante di Vico Equense componente del Direttivo del Partito Democratico cittadino. Iniziamo con la notizia rimbalzata sui social in questi giorni: la frana fra Preazzano e Ticciano, proprio nel tratto dove si stava mettendo mano a dei lavori di ripristino della Raffaele Bosco. Una situazione surreale. La verità è che siamo in una situazione di vera e propria emergenza per i lavori pubblici della nostra città. E’ emergenza per come si programmano i lavori, è emergenza per come si aprono e si portano avanti i cantieri, è emergenza per come si chiudono questi cantieri (quando capita che si chiudono). Il centro ne è un esempio evidente, ma il problema è ovunque. Se percorre la Raffaele Bosco salendo da Seiano verso Ticciano trova cantieri aperti da anni, ampi tratti di strada franata che causano ben cinque restringimenti della carreggiata con relativi semafori per regolare il traffico alternato. Le situazioni più incresciose e preoccupanti, per la mole di traffico che la attraversa ogni giorno, sono il tratto della Circolare Destra all'altezza di Fornacelle e quella dove si è verificata la frana l'altro giorno, fra Preazzano e Ticciano. Non è un azzardo dire che se, proprio quel tratto di strada che è nuovamente franato, fosse stato ripristinato con le modalità che sono sotto gli occhi di tutti, avremmo potuto incorrere in qualche tragedia. La cosa grave è che il Sindaco e l'Assessore ai lavori Pubblici, anche in Consiglio Comunale, si trincerano o in un imbarazzante silenzio o tentando di rassicurare circa la messa in sicurezza del cantiere, dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano. Una volta lo slogan che girava in città era quello che avevamo "l' amministrazione del fare. Purtroppo i fatti dimostrano che a Vico Equense, da venti anni, stiamo avendo le amministrazioni del "non fare" o "del fare malissimo".
Nell'ultimo Consiglio Comunale è stato bocciato l'atto di indirizzo proposto dal PD e dalle altre minoranze per aprire il mercato della fibra cittadino ad altri operatori della telefonia ed in particolar modo a quelli nazionali. E' un tema che sentite molto. Secondo voi perché questa scelta dell'Amministrazione? Sarebbe una domanda da fare al Sindaco. In Consiglio Comunale hanno motivato la bocciatura in quanto stanno modificando il regolamento sull'uso dei cavidotti per favorire l'entrata di nuovi operatori. Sarebbe da ricordare che quando fu fatto l'invito pubblico nel 2012 per la gestione della fibra si presentò solo l'attuale operatore che oggi fa da monopolista a Vico. l motivo è che mentre il nostro comune richiedeva un canone per l'uso dei cavidotti contestualmente i governi italiani (con il piano BUL prima e il PNRR poi) stavano finanziando con risorse pubbliche (alle quali il nostro comune consapevolmente ha rinunciato) la posa in opera della fibra ovunque ed in particolare le zone svantaggiate. Del resto la situazione paradossale di non avere concorrenza per la connessione internet a mezzo fibra, con la scandalosa assenza dei principali operatori della telefonia nazionale, la registriamo solo a Vico Equense. Prendiamo atto che l'amministrazione persiste nelle sue scelte che hanno così tanto penalizzato le tasche degli utenti ma anche le casse comunali.. Ovviamente siamo pronti a ricrederci se ci fosse in programma la totale liberalizzazione dell'uso dei cavidotti. Bocciatura anche sulla richiesta di maggiore facilità nell'accesso agli atti da parte dei consiglieri comunali. Un commento. C'è stato un mezzo sì. Si è ripristinato lo storico dell'albo pretorio esclusivamente per i consiglieri comunali e si è rigettata la proposta di far accedere i consiglieri comunali al protocollo comunale e ai dati contabili, anche da remoto. E' da dire che si tratta di materia sulla quale ci sono interpretazioni difformi e la stessa giurisprudenza non si è espressa in maniera lineare. Di certo si sarebbe potuta cogliere l'occasione per dare una svolta dell'attività amministrativa verso la piena trasparenza. Per esempio, riguardo all'accesso al protocollo dei consiglieri comunali, si sarebbero potute trovare alcune soluzioni di compromesso, magari consentendo l'accesso a dati sintetici e da postazioni informatiche posizionate nei locali dell'ente. Ma si è scelto diversamente. Ogni Consiglio Comunale leggiamo nell'OdG dell'approvazione di debiti fuori bilancio. Che ne pensa? E’ una emorragia di risorse pubbliche continua che dimostra che il bilancio del nostro comune è carta straccia. Solo nell'ultimo Consiglio Comunale sono state approvati debiti per circa 90 mila euro. Qualche anno fa scoppiò il caso di insidie e trabocchetti, i risarcimenti per danni conseguenti ad incidenti ascrivibili alle condizioni delle strade per centinaia di migliaia di euro. Ma è una prassi divenuta oramai ordinaria. Come anche lei ha notato, in ogni consiglio comunale vengono approvati nuovi debiti fuori bilancio. La cosa più inaccettabile è che tutto questo è la conseguenza della totale inefficienza della nostra amministrazione. Questi debiti vengono fuori da contenziosi in cui il Comune è soccombente, ora causa delle condizioni pessime condizioni delle strade, ora per lavori pubblici di scarsa qualità, ora per ritardi nei pagamenti ai fornitori, ora per licenziamenti illegittimi. Sono soldi pubblici, i nostri soldi, che purtroppo vengono sperperati. La cosa più grave è che non ci sia mai un responsabile e che non ci sia mai una azione di rivalsa verso quel funzionario o quel dirigente che ha sbagliato danneggiando l'ente. Lei ha una attività commerciale. Qual è la situazione del commercio nel centro di Vico, anche in prospettiva delle prossime festività natalizie? Sicuramente non mancano le difficoltà. Alcune sono comuni a quelle di altre città e sono ascrivibili ai cambiamenti di mercato degli ultimi 20 anni. I centri commerciali, sorti ovunque come funghi, e la diffusione del commercio on line sono sicuramente elementi di criticità per gli esercizi di vicinato. A Vico Equense c'è poi il problema dei fitti alti e quello delle piccole dimensioni dei negozi. Inoltre è da considerare la atavica mancanza di un numero sufficiente di parcheggi a rotazione che allontana, specialmente dal centro, la clientela delle frazioni e quella dei comuni vicini. La chiusura di alcune attività commerciali che esistevano da decenni nella nostra città sono un segnale preoccupante. Tutto sommato però devo riconoscere che, cercando di stare al passo con l'innovazione tecnologica e prolungando l'orario di apertura, le nostre attività riescono a produrre ancora sufficienti margini di guadagno. Per quanto riguarda il Natale c’è il solito problema che ci portiamo avanti da sempre. Ogni anno l'Amministrazione comunale e le Associazioni si ripromettono di organizzare il programma degli eventi con sufficiente anticipo ma poi, puntualmente, si finisce per incominciare concretamente a ragionare sul da farsi solo a novembre. Il risultato è che ogni volta il cartellone degli eventi si riduce alla solita solfa. Il fare tanto per fare. La prova è che, anche quest'anno, siamo oramai a dicembre e ad oggi il nostro comune non ha ancora pubblicato il programma definitivo degli eventi per le festività natalizie. Inutile dire poi che le brochure, come ogni anno, usciranno in ritardo e solo dopo che alcuni eventi si saranno già tenuti. Esattamente come capita per gli eventi organizzati in estate. Se guardiamo a Sorrento il confronto è veramente impietoso.
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