L'INTESA Alcuni dei reperti trovati in un b&b di Vico Equense
di Dario Sautto – Il Mattino
Un nuovo protocollo d'intesa per combattere i tombaroli e il traffico di reperti archeologici. Ieri mattina, a Palazzo Reale a Napoli, è stato siglato l'accordo tra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Napoli e la Procura di Torre Annunziata, mentre a margine dell'incontro i carabinieri del TPC hanno riconsegnato alcuni preziosi reperti che erano stati sequestrati in un b&b di Vico Equense. «Abbiamo riscontrato segnali positivi: grazie alla collaborazione con le Procure spiega il soprintendente Mariano Nuzzo stanno avvenendo numerose restituzioni spontanee di materiali, opere d'arte e reperti archeologici. Grazie al protocollo, regolarizziamo un'attività di prevenzione e di collaborazione già in atto da tempo con la Procura di Torre Annunziata e i carabinieri». «Una sinergia afferma il procuratore Nunzio Fragliasso che prosegue nel solco della collaudata collaborazione che abbiamo avviato da tempo con il Parco Archeologico di Pompei e che ha portato a risultati importanti, in particolare con la riscoperta del sito di Civita Giuliana e il ritrovamento del carro cerimoniale. Per il recupero dell'immenso patrimonio archeologico, abbiamo già avviato una mappatura dettagliata e un censimento di siti oggetto di scavi clandestini o scavi archeologici dimenticati: solo tra Boscoreale e Boscotrecase 19 siti sono stati mappati, 6 sono già stati ispezionati e 2 di questi sono stati sequestrati perché sono state trovate tracce recenti dei tombaroli».
LA ROGATORIA
Tra questi, c'è sicuramente la villa di Numerio Popidio Floro a Boscoreale, i cui reperti sono stati sottratti nei decenni scorsi e sono esposti, ad esempio, al Paul Getty Museum di Malibù a Los Angeles, e al Virginia Museum of Fine Arts di Richmond: per quegli oggetti pende una richiesta di rogatoria internazionale con gli Stati Uniti per la restituzione. «La Soprintendenza ha già chiesto fondi per avviare una nuova campagna di scavi in quella domus, sperando possa trattarsi di una nuova Civita Giuliana» è l'annuncio arrivato ieri mattina. Secondo le stime, però, ci sarebbero «almeno altri 20 siti archeologici dimenticati e sconosciuti solo in quell'area, probabilmente in parte già saccheggiati» aggiunge Fragliasso. Le indagini anche storiche vanno avanti senza sosta, anche grazie all'impegno in prima linea dei carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata e in particolare del brigadiere Salvatore Sorrentino «memoria storica in questo ambito, distaccato in Procura da tempo» precisa il procuratore. Nel corso dei sopralluoghi, sono stati scoperti cunicoli lunghi fino a cento metri, scavati dai tombaroli che sono organizzati per lavorare giornate intere con cibo, medicinali come le confezioni di insulina non ancora scadute scoperte negli scavi clandestini di Villa Regina sempre a Boscoreale e ancora bombole di ossigeno necessarie per resistere anche sei metri sotto terra e lampade per illuminare gli stretti tunnel. Al termine dell'incontro, è stato formalizzato anche il dissequestro con restituzione di alcuni reperti archeologici, riconsegnati dal capitano Massimiliano Croce, comandante del nucleo TPC di Napoli: si tratta di oggetti sequestrati in un b&b di Vico Equense, che addirittura li pubblicizzava attraverso i social per attirare clienti. Tra vasi di varie tipologie, i pezzi più antichi e pregiati sono oggetti in bronzo del IV secolo avanti Cristo: si tratta di monili, bracciali e placche probabilmente ritrovati tra Sorrento e la Penisola Sorrentina, di cui collezionisti si sono appropriati. «Così facendo dice il capitano Croce si cancellano la storia e la funzione scientifica di quei reperti». Restituiti anche una madonna con bambino in pietra di epoca medievale e oggetti moderni in avorio, vietati perché realizzati con vere zanne di elefanti asiatici. «Nessun oggetto finirà più nei depositi assicura il soprintendente Nuzzo saranno tutti esposti nella sede della Soprintendenza, prima di essere collocati nei vari musei locali».
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