martedì 20 maggio 2025

Vico Equense. Il Museo dedicato ad Antonio Asturi festeggia 9 anni dall’inaugurazione

Il nipote Salvatore Guida “La figura di Asturi a Vico non ha ricevuto la degna considerazione”

Vico Equense - Il 20 maggio del 2016 s’inaugurava, nel Palazzo Comunale di Vico Equense in Piazzale Giancarlo Siani, lo spazio espositivo permanente dedicato al genio artistico di Antonio Asturi, il pittore della costiera, erede della tradizione artistica napoletana del tardo Ottocento. Con Salvatore Guida, nipote dell’artista, ripercorriamo questi 9 anni. 20 maggio 2016 – 20 maggio 2025. “Questa data a molti non rappresenta nulla, per me è la data dell’inaugurazione del “MAAAM Museo Aperto Antonio Asturi’’ intitolato alla memoria di mio nonno. Attraverso la donazione da parte della nostra famiglia di circa 40 opere che ripercorrono la lunga carriera artistica del pittore.” Quali sono i ricordi di questi nove anni? “In questi 9 anni ricordo solo sporadici eventi che si sono svolti al Museo. Alcuni sono stati promossi dalla nostra famiglia, come la presentazione del libro “Asturi Futurista”, la donazione di un busto in bronzo, la donazione di un busto della famiglia Paduano. È sempre mancata una vera programmazione o promozione dello stesso, salvo qualche iniziativa privata. L’accesso al Museo è possibile solo attraverso una prenotazione di visita al Comune, non esiste un orario specifico di visite, totalmente in contraddizione con la denominazione di “Museo Aperto’’. Eppure Vico Equense sta vivendo come altri comuni della Penisola Sorrentina dell’effetto benefico di centinaia di turisti in giro per la città, ma che non ricevono nessuna informazione delle bellezze artistiche presenti sul territorio. Manca anche il materiale informativo a riguardo. Nel maggio 2021 fu installata una targa QRCode all’ingresso della casa comunale con l’intento di spiegare ai visitatori le opere esposte nel MAAAM, ricordo di aver partecipato alla stesura del testo tradotto anche in inglese, ma ahimè non lo conosce nessuno.” C’è un po’ di amarezza nelle sue parole. “L’idea iniziale del Museo Aperto era forse troppo innovativa e ambiziosa, essa voleva essere un pilastro per ricollocare la città e la sua offerta culturale verso profili più elevati. Con l’istituzione del MAAAM probabilmente si voleva completare quell’offerta culturale che insieme ad una grande tradizione gastronomica e paesaggistica mancava a Vico Equense.

  Ma purtroppo tutto ciò è stato disatteso. Mio nonno è stato, e lo dico con orgoglio, il primo esempio di ambasciatore delle bellezze del nostro territorio a partire dal 1927 quando a Roma espose vedute del Castello Giusso, della casa del Della Porta, scorci e tramonti della sua adorata Vico Equense alla sua prima esposizione a soli 23 anni.” Pensa che la figura di suo nonno non sia stata pienamente valorizzata? “Il progetto iniziale era quello di creare delle sinergie con le scuole per avvicinare i giovani all'arte, tavole rotonde per discutere di arte e ipotizzare un premio di pittura intitolato alla memoria del maestro con cadenza annuale, come avveniva negli anni '60 con il premio "Casciaro", che rendeva la frazione di Seiano un crogiuolo di artisti in giro a dipingere le bellezze del paesaggio. Ripercorrendo questi nove anni nella totale incuria delle opere esposte, ritengo sia offensivo per l’arte del Maestro e per la famiglia che tanto aveva voluto l’installazione del Museo, come anche la Soprintendenza di Napoli, che attraverso il suo contributo aveva accolto favorevolmente la proposta giunta dal Comune, di offrire alla cittadinanza e ai tanti turisti che la visitano di conoscere queste bellezze artistiche.”

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