mercoledì 21 maggio 2025

Patto di tutela per il corallo tra parco Punta Campanella e l'associazione Marevivo

L'AMBIENTE 

di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino 

Sorrento - Si chiama Medcoral Guardians il progetto che vede l'Area marina protetta di Punta Campanella collaborare con la Fondazione Marevivo onlus per il monitoraggio e la conservazione di una specie ad elevato rischio di estinzione: il corallo Cladocora caespitosa. Si tratta di una varietà che si trova esclusivamente nel bacino del Mediterraneo, comunemente nota con il nome di madrepora a cuscino. È l'unico corallo sclerattinico (corallo duro) del mare nostrum capace di costruire strutture tridimensionali complesse come le specie tropicali. Vive anche fino a 30 anni in simbiosi con le alghe su fondali rocciosi e detritici tra i 6 e 20 metri, ma si può trovare anche a profondità più elevate, fino ai 35-40 metri. Supporta diverse specie marine offrendo nutrimento, riparo e ricovero per la riproduzione ed allo stesso tempo è in grado di formare vere e proprie scogliere sommerse che contrastano l'erosione delle coste. La Cladocora caespitosa è un «ingegnere ecosistemico» per il suo ruolo cruciale nella creazione e nel mantenimento di habitat marini complessi. Oltre al suo indubbio valore ecologico, aiuta anche a sequestrare la CO2 in eccesso. Riveste un'importanza vitale per la biodiversità, insomma. Ma è in pericolo a causa del riscaldamento del mare, dell'ancoraggio, dell'inquinamento, della pesca a strascico e della colonizzazione da parte di alghe aliene. E Medcoral Guardians, programma della Fondazione Marevivo onlus, è nato proprio con l'obiettivo di proteggere questa specie endemica e per sviluppare un modello replicabile per l'osservazione e la conservazione dell'ecosistema. 

LE COLONIE 

Il monitoraggio delle colonie di Cladocora caespitosa avviene secondo un protocollo sviluppato dalla Stazione zoologica Anton Dohrn di Portici. Metodo che permette di raccogliere non solo dati fondamentali su crescita, stato di salute del corallo (sbiancamento e necrosi), qualità e temperatura dell'acqua, ma fornisce anche una base scientifica per la pianificazione di future azioni di tutela. Il progetto è già attivo nell'Area marina protetta di Ustica ed ora parte anche a Punta Campanella. Nell'ambito delle attività di salvaguardia della madrepora a cuscino i vertici del parco marino che si sviluppa a cavallo tra la penisola sorrentina ed il primo tratto della costiera amalfitana lanciano un appello rivolto a diving e sommozzatori a segnalare le aree in cui è presente il corallo Cladocora caespitosa per un'azione importante di Citizen Science. Nei prossimi mesi si entrerà nel vivo del progetto che prevede l'identificazione dei siti donatori e la raccolta di frammenti, rigorosamente con tecnica non invasiva, che saranno fissati su strutture subacquee con crescita in acquario. In questo modo sarà possibile reintrodurre il corallo sano nel suo habitat naturale, stimolandone la ripresa e la biodiversità. «Un progetto al quale collaboriamo con grande interesse per la tutela e la conservazione del più importante corallo biocostruttore endemico del Mediterraneo, una specie fondamentale per la biodiversità degli ecosistemi e che è presente nei nostri fondali - sottolinea Carmela Guidone, direttrice Amp Punta Campanella -. Ringraziamo la Fondazione Marevivo e auspichiamo una collaborazione con diving e sub che potranno segnalarci la presenza del corallo nelle diverse zone del Parco».

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