sabato 24 novembre 2007

Salvate la SS. Trinità e Paradiso

Vico Equense - Lanciata dall’Unitre, l’Università delle tre età della penisola sorrentina, la petizione inerente il futuro dell’istituto SS.Trinità e Paradiso, l’ente di diritto pubblico proprietario del grande complesso monumentale edificato nel XVII secolo ed ubicato nel centro urbano. La petizione è indirizzata ai ministri delle Finanze, della Pubblica istruzione, dei Beni culturali, alla commissione parlamentare delle finanze ed al Comune. Molteplici le richieste formulate, inerenti però la destinazione dell’immobile a un qualificante uso pubblico. Condividendo l’intenzione dell’amministrazione comunale di acquisire dallo Stato la proprietà del bene, i promotori ed i sottoscrittori del documento chiedono alle autorità: «di adoperarsi per accelerare l’iter della transazione, nonché di mettere in essere ogni azione rivolta alla conservazione dello stabile tuttora in attesa degli interventi riparatori dei danni del terremoto del 1980». Inoltre, nel documento è chiesto che: «l’edificio sia dichiarato bene storico ed artistico ed adeguato ad ospitare un centro culturale di alto respiro e prestigio». Naturalmente, per favorire tale procedura, visto che l’ente ha un proprio consiglio d’amministrazione, il cui presidente, Giovanni Imperato, è da tempo dimissionario, viene proposto che: «la gestione della liquidazione dell’ente sia affidata ad un commissario ad acta con il potere di definire in tempi certi tutte le questioni pendenti e rendere l’edificio libero da ogni onere e vincolo». Per illustrare i contenuti dell’iniziativa di mobilitazione popolare, Vincenzo Esposito, presidente dell’Unitre, ieri pomeriggio ha tenuto una conferenza nella sede del sodalizio, ubicata nell’immobile della SS.Trinità e Paradiso. A distanza di una settimana seguirà un confronto tra le forze politiche, sociali ed imprenditoriali sulle azioni da intraprendere per la salvaguardia di un monumento che ha oltre tre secoli e mezzo di storia, visto che venne edificato su iniziativa del vescovo Giovan Battista Repucci a partire dal 1676.

Nessun commento: