Vico Equense - “Mandiamoli tutti a casa”. In campagna elettorale lo slogan di Flora Beneduce, coordinatrice dei Club della Libertà della Provincia di Napoli, era diventato un tormentone. Ora a casa ci sono andati davvero gli oltre mille consulenti che hanno prosciugato fino a ieri le casse della Regione Campania. Il governatore Stefano Caldoro ha avuto il coraggio di cacciare l’esercito di dirigenti esterni e contrattisti vari e di segnare l’inizio di una nuova storia. Questo successo ha rappresentato l’ouverture del convegno che si è tenuto ieri a Napoli, a cui hanno partecipato i vertici del Pdl campano, il sottosegretario all’economia, Nicola Cosentino, e il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro. Presente all’evento anche Flora Beneduce, che ha ribadito il suo sostegno al partito, sia in ambito locale che nazionale. Dottoressa Beneduce, dopo la direttiva firmata da Caldoro che revoca gli incarichi assegnati dopo il 31 luglio 2009 (che hanno determinato lo sforamento dell patto di stabilità), il Pdl campano potrebbe concedersi una pausa. Eppure Cesaro sostiene che l’azione del Popolo della Libertà non debba andare in vacanza. Lei cosa ne pensa? Io credo che il lavoro dell’amministratore - a qualsiasi livello – non conosca giorni festivi. Bisogna lavorare 365 giorni l’anno perché i cittadini che hanno espresso la propria preferenza nelle urne ci hanno dato un mandato e si aspettano da noi fatti, non parole. Di fatti ne abbiamo già visti con la nuova compagine governativa in Regione. Come giudica i primi mesi della giunta Caldoro? Sono molto soddisfatta. Il gentlemen della politica ha dimostrato non solo di avere grande competenza, ma anche di avere la stoffa per attuare delle scelte talvolta impopolari, come i tagli nel comparto sanitario o la scure che si è abbattuta su presidenti e amministratori di agenzie, società e consorzi regionali. Queste decisioni potevano essere evitate? Assolutamente no. Rigore e razionalizzazione sono necessari per riavviare una macchina amministrativa allo stremo. Non sono tempi facili e bisogna “stringere la cinghia”. Anche la manovra economica di Giulio Tremonti ha dovuto tener conto della contingenza storica. Questo discorso vale sia a livello nazionale, che a livello locale. Il nostro premier è un uomo avveduto e ama la sua gente. La sua azione governativa tiene conto, come sempre, degli interessi della collettività. Perciò sono stati operati dei tagli, un “male necessario”. Come crede che la Campania e l’ Italia stessa usciranno dalla crisi? Le altre potenze europee stanno vivendo una stagione davvero molto difficile. Anche noi sentiamo la crisi, ma la nostra economia regge e non rischia il collasso. È merito del governo Berlusconi, che ci traghetterà in un nuovo decennio sicuramente migliore, in cui il Bel Paese sarà ancora più forte e competitivo. È quello che ci si augura anche per la Regione Campania… Io direi, piuttosto, che è ciò che già si sta verificando nella nostra Regione. Stefano Caldoro, Nicola Cosentino e gli assessori campani hanno dato ossigeno a palazzo Santa Lucia, sradicando il “sistema Bassolino”, che per venticinque anni ha creato lottizzazioni, ha mortificato i cittadini, ha devastato l’ambiente, ha commissariato la sanità e ha ucciso l’arte partenopea. Oggi il cambiamento già si avverte e sono sicura che ben presto i cittadini campani ne saranno pienamente consapevoli.
1 commento:
Senti da che pulpito.
Certa gente non ha proprio il senso del ridicolo.
Mha???
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