mercoledì 21 luglio 2010

De Magistris: “Caldoro ancora ostaggio del Pdl ma il centrosinistra litiga troppo”

Regione Campania - Il governatore Stefano Caldoro è ancora «ostaggio del Pdl», ma anche l´opposizione appare «troppo debole e divisa da litigi inutili». È l´analisi di Luigi de Magistris, europarlamentare eletto con Italia dei Valori, sul quadro politico regionale che si sta delineando dopo la tempesta scatenata dall´inchiesta sul caso P3. Onorevole de Magistris, oggi Caldoro è più debole o più forte? «Bisogna vedere fino a che punto ha le mani libere. Secondo me non le ha, anzi rimane sotto tutela. Dalle indagini esce come vittima di un complotto, senza dubbio la sua immagine mediatica si è rafforzata. Ma in politica contano i voti. E a mio avviso esiste ancora un´anima nera che guida il Pdl e di conseguenza anche Caldoro». Però il governatore ha preso nettamente le distanze dal coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino. È lui l´anima nera? «Formalmente il ruolo di Cosentino si è molto ridimensionato. Ma nella sostanza le cose stanno diversamente: si è dimesso da segretario solo quando, pur in presenza di una richiesta d´arresto per collusioni con il clan dei Casalesi, è rimasto coinvolto anche nell´indagine di Roma. Ciò nonostante, ha conservato l´incarico di coordinatore. Dunque Cosentino viene ritenuto un punto fermo della corrente che porta direttamente a Berlusconi». Eppure il Pdl si sta sforzando, almeno in consiglio regionale, di ritrovare l´unità. «Ma dai fatti di questi giorni viene fuori un partito dove la questione morale è inesistente. Abbiamo letto storie incredibili, dove un potenziale candidato alla presidenza della Regione è stato preso di mira a colpi di dossier allo scopo di screditarlo». Da ex magistrato la sorprende questo modo di fare politica? «Tutt´altro, non mi meraviglia. Nel 2000, quando ero alla Procura di Napoli, mi occupai di un´inchiesta dalla quale emergevano comportamenti analoghi: anche in quel caso faccendieri, ufficiali di polizia giudiziaria e politici utilizzavano dossier per colpire i concorrenti». L´opposizione secondo lei si sta muovendo nella maniera giusta? «Al contrario. Questa vicenda ha aperto un´autostrada lungo la quale il centrosinistra dovrebbe marciare unito. Invece assistiamo a discussioni incomprensibili. Non mi riferisco solo al Pd ma anche all´Idv. Litigare adesso non serve». Intanto Vincenzo De Luca ha appena lasciato lo scranno in consiglio regionale. «Sì, devo dire che non è stata una pagina esaltante quella scritta dal sindaco di Salerno. Ma a questo punto bisogna andare avanti. Il momento storico impone un´opposizione molto più netta. Bisogna mettere Caldoro politicamente nell´angolo sui temi che interessano ai cittadini: l´ambiente, l´edilizia, la sanità, il futuro di Bagnoli, la questione dei finanziamenti europei». Fra meno di un anno si vota per il Comune. Teme una campagna elettorale avvelenata come è accaduto per la Regione? «Il rischio esiste. Intravedo nel Paese i segnali di una strategia della tensione sotterranea, alla quale si prestano pezzi deviati dello Stato e purtroppo, in alcuni casi, anche della magistratura. Bisogna stare molto attenti». L´inchiesta P3, indebolendo il Pdl, può rimettere in gioco il centrosinistra? «Secondo me il centrosinistra può vincere a Napoli. Dipende solo dalla coalizione». Con de Magistris candidato? «Questo per ora è un ragionamento astratto. L´importante è che il centrosinistra trovi una squadra vincente». (di Dario Del Porto da la Repubblica Napoli)

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