giovedì 18 novembre 2010

Arrestato dopo 11 anni no all’estradizione, assolto

Massa Lubrense - A suo carico era stato emesso un mandato di cattura internazionale per aver commesso, undici anni prima, furti di frutta, pasta e rasoi dai supermercati del suo Paese d’origine: la Polonia. Ordinanza a cui era seguita una permanenza di sette mesi in carcere a Poggioreale, in attesa dell’estradizione dall’Italia per scontare la pena a cinque anni e mezzo di reclusione in un penitenziario polacco. Ma pochi giorni fa, l’assoluzione: un immigrato 28enne, residente regolarmente a Massa Lubrense, operaio in una impresa edile della zona, è stato scarcerato e non sarà estradato. Motivo? La Corte d’Appello di Napoli, in seguito a richiesta di rogatoria internazionale firmata dal ministro Angelino Alfano, ha ricevuto dalle autorità giudiziarie polacche una documentazione che attesta «l’impossibilità di appellare la sentenza di primo grado». Una circostanza che il giudice partenopeo ha considerato una grave violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La vicenda inizia l’8 dicembre del 2009, quando il giovane, in seguito a mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità polacche, viene arrestato dai carabinieri di Massa Lubrense per dare esecutività ad una pena di cinque anni e mezzo di reclusione da scontare nei penitenziari del suo Paese di origine. I reati contestati, furti di generi di prima necessità, vennero commessi in Polonia, quando l’uomo era ancora minorenne. E proprio da maggiorenne, arriva in Italia, in costiera sorrentina, in cerca di «fortuna»: in dieci anni di permanenza, viene assunto regolarmente in un’impresa edile, ottiene il permesso di soggiorno, la residenza a Massa Lubrense e, coi soldi risparmiati, riesce a «realizzare» il sogno di una famiglia. Una vita nuova, insomma, «benedetta» anche da amici e colleghi. Poi, a dicembre dello scorso anno, l’arresto e il trasferimento a Poggioreale, in attesa di essere estradato nel suo Paese. Ma il suo legale sorrentino, Lucia Pilar De Nicola, pur non ottenendo gli arresti domiciliari, dimostra alla Corte di appello di Napoli che l’uomo, di condotta integerrima, avrebbe dovuto essere giudicato anche da una corte «minorile» e che l'estradizione non andava concessa. Le autorità giudiziarie polacche inviano una motivazione che la Corte, su istanza dell’avvocato difensore, giudica «da violazione della Convenzione europea sui diritti dell’uomo». La sentenza – spiegano dalla Polonia - è esecutiva e non prevede possibilità di istruire il secondo grado. A luglio 2010, l’uomo viene scarcerato e poi, pochi giorni fa, assolto dalla Corte di Appello di Napoli per i minorenni: non sarà estradato. (Giuseppe Damiano il Mattino)

Nessun commento: