martedì 23 novembre 2010

Guerra sul simbolo

Il sito di Generazione Italia ha pubblicato il contratto che, secondo quanto affermato anche oggi dal capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà, Italo Bocchino, impedirebbe al presidente Silvio Berlusconi di utilizzare il simbolo del Pdl senza l'autorizzazione dell'altro cofondatore, Gianfranco Fini. Una tesi contestata dai più stretti collaboratori del premier che rivendicano la proprietà del logo in capo al Cavaliere sulla base dello statuto approvato all'unanimità dal primo Congresso nazionale del marzo 2009. Vero è che proprio all'ufficio marchi e brevetti del ministero dello Sviluppo Economico, come pure presso l'omologo europeo, il titolare del simbolo risulta essere il premier Silvio Berlusconi. Tanto che il numero due di Fini è costretto a una precisazione. «Il titolare del simbolo è Silvio Berlusconi - chiarisce Bocchino -, ma dopo ne ha ceduto l'utilizzo con un contratto notarile, dinanzi al notaio Becchetti di Roma, a firma congiunta sua e di Fini». Quindi? «Berlusconi è il proprietario del simbolo del Pdl ma fino al 31 dicembre 2014 non lo può usare senza il consenso di Fini. Questo è scritto nel contratto». Dunque senza il consenso dell'altro, nemmeno Fini potrà usare quel simbolo, chiosa Bocchino. «Se l'utilizzo è congiunto - dice il capogruppo di Fli alla Camera- non è possibile né per gli uni né per gli altri». Lo scontro si acuisce sempre più fra Fli e Pdl. Si va a passi spediti verso le urne.

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