Vico Equense - Non hanno nulla a che vedere con la telefonia cellulare, ma sono comunque antenne. Installate diversi anni fa, erano ormai parte integrante del "panorama". Quei ponti radio, fra qualche giorno, saranno solo un lontano ricordo. In una nuova era tecnologica non servono più. Tecnici esperti, dopo un primo sopralluogo, hanno già iniziato a smantellarli. Le operazioni sono iniziati sul crinale tra il Molare e la Conocchia. Lì dove rimbalzavano diversi segnali radio. Ad appoggiarsi sui ponti erano società di alto livello come la Edison e la Esso. Ma anche un´azienda di Novara. Che ora, probabilmente, possono farne a meno. Una delle prime verifiche è iniziata nei giorni scorsi. Un doppio sopralluogo: da terra e dal cielo. Sì, perchè sono stati scomodati anche gli elicotteri per fare pulizia. I mezzi aerei, con la collaborazione di un tecnico sul posto, hanno prima dovuto individuare il punto esatto dove poter atterrare. Ma anche fare uno screening del Monte Faito per capire quali manovre mettere in atto una volta recuperati i pezzi del ponte radio. Qualcosa si è già mosso, anche perchè parte delle antenne sono state sistemate su un camion parcheggiato a pochi chilometri dal centro del Faito. Una montagna che continua a far gola. Soprattutto per la posizione geografica. L´altezza, infatti, è un grande vantaggio per le onde. Non è un caso che Tivuitalia, una società con sede a Brescia, ha presentato una richiesta di autorizzazione per l´installazione di un impianto di trasmissione di rete dedicata alla televisione digitale terrestre. Una vicenda che ha già creato malumore. Anche perchè nel documento finito sulla scrivania del sindaco Gennaro Cinque si fa riferimento alla legge regionale del 24 novembre 2001. Una norma che parla di "tutela igienico sanitaria della popolazione dalla esposizione a radiazioni non ionizzanti generate da impianti per teleradiocomunicazioni". Il rischio per la salute umana è stato quindi preso in considerazione. Stesso discorso per i ripetitori di telefonia cellulare sistemati sullo storico edificio comunale di via Filangieri.
(Fonte: Fabio Orecchiuto da Metropolis)
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