lunedì 31 ottobre 2011

Napoli, tariffa speciale per la casta: pizza a 100 euro per deputati e senatori

Prima vittima illustre l'on Sergio D'Antoni

E' partita a Napoli con la prima vittima illustre la campagna anti casta promossa dal commissario regionale dei Verdi Francesco Borrelli: tariffe speciali rincarate nei ristoranti per deputati e senatori. L'ex leader Cisl, Sergio d'Antoni, ora deputato Pd, ha pagato 100 euro per una pizza in un locale gestito da Gino Sorbillo, nel centro storico di Napoli. In tre giorni sono già oltre 3.000 gli esercenti che hanno aderito all'iniziativa. Ai notabili che alla buvette del Parlamento pagano pochi euro per pasti a volte luculliani verranno applicate apposite tariffe: 100 euro per una pizza, 90 per un caffé, ben 350 per un panino. I proventi poi andranno a opere di bene. Così la prima pizza anti-casta, una salsiccia e friarielli, è stata servita all'ignaro deputato Sergio D'Antoni. L'onorevole del Pd, reduce dall'appuntamento di partito in corso nel capoluogo partenopeo, pare sia stato notato da alcuni clienti che l'hanno segnalato al titolare. Così è scattata la tariffa speciale. Di fronte al conto, D'Antoni - raccontano i presenti - non ha battuto ciglio. "La pizza era buona - ha poi commentato - magari un po' preziosa, ma buona, e non è vero che mi è rimasta sullo stomaco. Penso che campagne del genere vanno bene se servono ad alleggerire il clima in un momento così difficile, a patto che non alimentino la generalizzazione, cioè considerare tutti uguali, perché così si finisce per fare il gioco di Berlusconi. Comunque sono stato contento di pagare avendo saputo oltre tutto che i fondi vanno in beneficienza". "I primi 100 euro - racconta il titolare del locale, Gino Sorbillo - li donerò ad un centro per il sostegno ai poveri. Mi spiace per D' Antoni, ma adesso aspetto il ministro La Russa. Se si presenta gli chiedo 1.000 euro per un pizza perché in piena crisi economica ha acquistato con il suo Ministero 19 Maserati". Questa campagna, sostengono tuttavia i promotori, cesserebbe subito qualora i deputati italiani si riducessero i benefit e gli stipendi. (Fonte: tgcom.mediaset.it)

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