venerdì 8 luglio 2016

Il trionfo fra le luci azzurre del chitarrista dei Pink Floyd


Fonte: Carmine Aymone da Il Corriere del Mezzogiorno

Pompei - Alle 21.10, un boato ha accolto l'ingresso in scena di David Gilmour. Il chitarrista e cantante dei Pink Floyd è tornato, 45 anni dopo, nell'Anfiteatro romano degli Scavi di Pompei. Nel 1971 con i fidi compagni di viaggio Roger Waters, Nick Mason e Richard Wright, ripresi dalle telecamere di Adrian Maben che girò e immortalò il tutto nel famoso «Live at Pompei», Gilmour non si esibì sul palco. Ieri sera invece ad avvolgerlo c'era un'imponente struttura da vero rè del rock, il tutto reso ancor più magico e suggestivo dall'impatto visivo delle rovine di una città il cui cuore cessò improvvisamente di battere nel 79 d.c. Duemilacinquento persone provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo, tantissimi dal Sol Levante, hanno accompagnato sin dalle prime note il musicista e la sua band, esplodendo ad ogni intonazione del musicista di Cambridge: echi di floydiana memoria: «Wish you were here», "Shine on your crazy diamond», «Money». Il 70enne musicista britannico è in gran forma, la sua voce non sembra risentire dello scorrere del tempo così come la sua tecnica e il suo feeling con la chitarra.
 
Alle sue spalle, immagini video al centro del famoso cerchio pulsante tipico dei light show dei Pink Floyd, scorrono in sincro con i brani in scaletta, aggiungendo pathos narrativo all'incedere delle canzoni. Brani nuovi tratti dal suo nuovo ultimo discografico «Rattle that lock» si rincorrono, si amalgano, cedendo la scena alle vecchie composizioni dei Floyd. Il pubblico segue lo show come se assistesse a una sorta di preghiera laica. Gilmour nell'Arena di Pompei è un qualcosa che va al di là del semplice concerto, è un evento storico che è stato immortalato, questa volta in digitale, per poi esser pubblicato in dvd e ed per la gioia dei fan. Il gran finale è affidato a «Comfortably numb» (ultimo brano registrato in studio con Roger Waters) il cui assolo è uno dei più belli dell'intera storia del rock. Il pubblico è in visibilio, tutti simulano con la voce il suono della sua chitarra: accompagnano Gilmour in un crescendo di emozioni. Dopo due ore e mezza di musica, spenti gli amplificatori cala il silenzio, sui volti di moltissime persone si scorgono gli occhi lucidi e la consapevolezza di aver assistito alla creazione di una nuova e importante pagina della grande storia del rock.

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