di Filomena Baratto
Vico Equense - E’ un anno che scrivo per Vicoequenseonline e sembra appena qualche giorno fa che trattavo il primo articolo. Un’occasione concessami dal Direttore del Blog Peppe d’Esposito, una persona eccezionale sotto ogni profilo, umano e professionale, e non mi troverei su queste pagine senza la sua generosità e la sua proposta di farmi scrivere una rubrica letteraria e ancora non potrei stare qui se non avessi fiducia in lui. Una persona che stimo per la sua umiltà, oggi una qualità in estinzione, per la ricerca della verità e per porsi al servizio degli altri. Un lettore attento, critico, dentro la notizia, che ama il suo mestiere e che fa con grande capacità, tenacia e forza d’animo. Ammiro la sua completa dedizione a questa attività da cui non ricava nulla, anzi incrementa gli introiti di coloro che hanno acquistato lo spazio pubblicitario sul suo dominio, o meglio, il dominio acquistato da altri su cui apporre la pubblicità poichè vicoequenseonline è una piazza che tira, per la passione che mette in una attività iniziata quando gli altri lo schernivano ma che ha portato avanti da solo alla grande. Come tutti i capi che si rispettino, altrimenti può sembrare che stia perorando una sua causa, è un pigro, se ferito, te la fa pagare, anche a distanza di tempo, non nel senso di vendicarsi, ma non dimentica le scortesie, soprattutto quelle che hanno le sembianze di invidie malcelate trasformatesi in odi accesi, grande considerazione degli altri e ovviamente di se stesso. D’altra parte sono tutte qualità di un vincente, che non sa di esserlo, di chi non si ferma davanti a niente, ostinato più di un mulo sardo, che potrebbe insegnare solo con il suo esempio di grande tenacia, in prima linea. Tutto questo per dire che non è semplice scrivere per un professionista del genere, che ha la parvenza di uno sprovveduto ma si rivela poi di una perspicacia e capacità di risoluzione di problemi come non ho visto mai nessuno, e di cosa non è capace: memoria da Pico della Mirandola, puntiglioso e minuzioso, detta leggi sul tema da trattare, procedure varie per scegliere gli argomenti, cosa che ho sempre dribblato creandone altri non programmati e che puntualmente lo spiazzo ma sempre in accordo.
Tutto è cominciato da Snoopy, quando io vedevo questo pupazzetto sulla sua pagina e tanti piatti da far venire l’acquolina in bocca, uno dietro l’altro, come se fosse stata la bacheca di una cuoca. E così credevo fino a quando in un commento glielo dissi apertamente con sua grande meraviglia. Ne ridemmo tanto, non solo per averlo preso per una cuoca, ma per scoprire che mangiare è un vizio a cui non rinuncia, il più grande in assoluto. Chi cerca di farselo amico basta un invito a cena anche perché non potrebbe mai cucinare, dice che a Vico ci sono cuochi, tanti e tutti bravi, e scrivere di loro è per lui dare la più bella notizia. La cucina per lui è così di grande importanza che ha voluto la rubrica di Snoopy dopo aver saputo che anch’io non sono poi così scarsa ai fornelli.
Il mio primo articolo è stato “ I sentieri di Vico” nel luglio 2015, un post nato per descrivere i posti più belli di questa terra. Il mio primo articolo non firmato, ma quando l’ho visto in giro, Peppe mi ha suggerito di firmarli, altrimenti ora non mi si riconoscerebbe, avrei continuato a scrivere per il Giornale e basta. Anche in questo è stato una persona corretta, ha voluto che distinguessi i miei scritti dal resto delle notizie. Un inno alle bellezze del posto, il mio primo post, ai dolci declivi di questa terra, ai luoghi da paradiso di cui siamo circondati. Concedendomi la libertà di spaziare e senza nessuna prescrizione di sorta, mi ha permesso di trattare gli argomenti che amavo, dandomi pienamente fiducia. Lentamente è diventato un rapporto continuo, arrivando a più di cento articoli, scrivendo quasi tutti i giorni con grande entusiasmo. All’inizio l’ho fatto per il piacere di scrivere ma poi è diventato qualcosa che va oltre la scrittura, che racchiude la conoscenza del posto, l’ interazione con le persone, approfondimenti vari, impegno continuo. La scrittura è diventata uno strumento al servizio del lettore, che non significa compiacerlo su quello che ama sentirsi dire, ma fornirlo di ulteriori mezzi per capire e conoscere. Peppe d’Esposito mi ha dato la possibilità di riscoprire Vico, di farmela conoscere in tutti i suoi meandri, di riportarmi alle cose e alle persone, come se fossi sempre stata qui. Devo a lui di essere tornata nei miei luoghi e questo è stato l’unico motivo o scopo recondito a questa mia attività, ho accettato per questo. Non è stato facile anche per quei lettori che si sono mostrati intransigenti e non abituati al nuovo o per avermi vista una usurpatrice. Più di una volta gli ho chiesto di sospendere la mia scrittura sul Blog per non dare assuefazione, ma anche per non voler continuare, ma la mia richiesta non è mai stata presa in considerazione, diventando un tacito accordo a continuare. Ringrazio Peppe per avermi concesso di poter fare questa bellissima esperienza, nata per caso e poi appuntamento continuo, per avermi dato spazio e fiducia. Ho conosciuto persone anche solo attraverso i commenti alla pagina o in risposta agli scritti: qualcuno lo chiama bloggaccio, qualcuno dice di non leggerlo, qualcuno vorrebbe evitare di trovarselo davanti, qualcuno lo contrasta, ma su di una cosa siamo tutti sicuri, è straletto, atteso e lo dicono i numeri, quindi i fatti e non le parole. Un successo del genere è per pochi testardi, per poche persone con “attributi” che invece di ascoltare voci malevole, le lascia parlare e si fida solo del suo fiuto, quello della notizia trattata bene. Se mi permetto questo sfogo è per conoscere cose e fatti che mi hanno accompagnato per tutto quest’anno, per essere dentro le notizie, per conoscere più cose di quello che si possa immaginare. Una testata del genere merita solo applauso e va ad una sola persona, Peppe d’Esposito, che dovrebbe essere un vanto per Vico invece di usarlo e trattarlo come quando e perché piace. Il tempo è galantuomo e dà risposte che nemmeno immaginiamo e nel tempo vincono quelle che non vorremmo ci desse.
Ringrazio anche voi tutti che nel tempo avete imparato a conoscermi e mi leggete o forse mi sopportate. Ci tengo a precisare che sono libera e indipendente, non mi piacciono le etichette e seguo un solo padrone, me stessa, nemmeno il “Direttore”. Da buona vicana sono testarda, ottimista, tendenzialmente votata al pessimismo, diffidente quanto basta, sensitiva per capire bene le persone al primo incontro, paragnosta per fare sogni premonitori su tutto e tutti, porto avanti le mie idee come i miei progetti, la fatica non mi ha mai spaventato, sono tenace e non scendo a compromessi con nessuno. In compenso sono dolce, affidabilissima, con la pazienza di Giobbe, grande osservatrice, entusiasta della vita. Non sopporto il pregiudizio e indicare e classificare gli altri in base ai colori, scrivo quello che penso nel rispetto di tutti, non mi pongo mai al di sopra degli altri pur avendo competenze e mezzi.
Ringrazio tutti per avermi fatto dono di un anno di Vicoequenseonline
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