venerdì 25 novembre 2022

Piano di Sorrento, sarà istituita la "Stanza di ascolto protetto" per l'ascolto protetto dei minori e delle vittime di abusi, maltrattamenti, violenza di genere

Piano di Sorrento - La Giunta di Piano di Sorrento ha approvato una delibera attraverso la quale dà indirizzo al Settore V del Comune di avviare la progettazione della “Stanza di ascolto protetto”. Tale struttura sorgerà in uno spazio situato all’interno della Casa comunale di Piazza Cota. L’iniziativa, come specificato nella delibera approvata dalla Giunta guidata dal Sindaco Salvatore Cappiello, si lega alla volontà di dotare l’Ufficio Servizi Sociali di uno spazio dedicato e specializzato per l’ascolto, con particolare riferimento all’ascolto protetto dei minori, agli incontri protetti disposti dall’Autorità Giudiziaria e dalle Forze dell’Ordine, delle persone interessate, in particolare, da situazioni di abuso, maltrattamento, violenza di genere, dotato dei supporti tecnologici indispensabili per effettuare l’ascolto con modalità qualitative adeguate alla complessità dei relativi fenomeni ed alle nuove tecnologie applicate a tali attività. L’iniziativa condotta dall’Amministrazione comunale rappresenta uno degli obiettivi di Giuseppina Esposito, capogruppo di maggioranza e delegata ai Servizi Sociali: “Il progetto mi è molto caro. Sarà la prima “Stanza ascolto protetto” realizzata in penisola sorrentina e, vista la sua funzione e le sue finalità, l'amministrazione la renderà disponibile alle forze dell'ordine e agli operatori degli uffici servizi sociali in un’ottica di collaborazione e nell'interesse della tutela dei più fragili.


 

La stanza nasce quindi sia con l'obiettivo di creare uno spazio che debba garantire il diritto all'ascolto secondo metodologie adeguate, sia per favorire l'attività di raccolta delle informazioni per le indagini degli inquirenti. Il nostro intento è quello di istituire uno spazio per accogliere le vittime di violenza in un clima di riservatezza e serenità. Se si ha un segreto ingombrante e pesante, con cui ogni giorno fare i conti, è difficile raccontarlo. Soprattutto se si tratta di un bambino o di una donna in fuga dalla violenza. Ma se ci sono dei luoghi protetti, accoglienti, con personale preparato a fronteggiare queste situazioni complesse, si può avere più coraggio, creando un ambiente sicuro e protetto”.

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