lunedì 28 novembre 2022

Alluvioni e rischio frane: trema tutta la provincia

I pericoli legati al dissesto coinvolgono il Faito e l' area dei Monti Lattari. Sott’osservazione anche il bacino del Sarno e i comuni dell' area vesuviana 

di Vincenzo Lamberti da Metropolis 

La tragedia di Ischia mette angoscia e terrore anche nelle popolazioni che vivono in provincia di Napoli e di Salerno. Dall'area Vesuviana a Castellammare, passando per i Lattari e la Penisola Sorrentina, tante le zone a rischio. L'acqua piovana che cade sul Monte Faito non riesce più a defluire, ormai da anni, attraverso il sistema idraulico congegnato in epoca borbonica. L'acqua scivola verso il centro antico di Castellammare di Stabia trascinando giù tutto quello che trova sul suo percorso, aumentando la propria forza e mettendo in serio pericolo la zona collinare e la parte della città, che affaccia sul mare. Sono migliaia le famiglie che convivono con il rischio frane. Il Comune ha a disposizione 10 milioni di euro per mettere in sicurezza la montagna ed eliminare il rischio idrogeologico che incombe su Castellammare, ma il progetto va avanti a rilento. I residenti del centro antico hanno chiesto almeno la pulizia delle vasche borboniche - oggi ostruite da tonnellate di rifiuti - che servono a rallentare la corsa dell'acqua che arriva dal Faito. Ma il Comune non si è attivato nemmeno per questo intervento di manutenzione.


 

Scafati è da giorni in ginocchio: due nubifragi nel giro di una settimana hanno riportato drammaticamente alla ribalta una questione, quella degli allagamenti, che del resto si ripresenta ciclicamente alle prime piogge. Oltre ai danni procurati dal ciclone di martedì, con i danni a un impianto Enel che hanno tenuto senza energia elettrica per tre giorni la zona di piazza Garibaldi, a ridosso del centro, la «replica» di sabato: nuova esondazione del Rio Sguazzatoio, nella stessa zona, ma allagamenti un po' ovunque in città. Soprattutto nelle zone periferiche come via Terze, Bagni, via Longole, via nuova San Marzano. E il sindaco Cristoforo Salvati, alla luce del ripetersi di questi eventi, ha convocato per questa mattina una conferenza stampa per discutere proprio di allagamenti. L'attenzione è massima anche in penisola sorrentina, dove è in atto un'azione di monitoraggio sui costoni, che hanno retto all'urto delle recenti ondate di maltempo, mentre i litorali hanno subito danni notevoli in particolare nelle zone di Vico Equense, dove le mareggiate hanno eroso la strada nei pressi della scogliera della spiaggia del Pezzolo, e di Meta, dal momento che la discesa verso i lidi di Alimuri si è completamente sgretolata. Disagi anche per il cedimento di alcuni alberi, in particolare sul territorio di Massa Lubrense, dove la Protezione civile e intervenuta in via Partenope e nelle frazioni collinari per liberare le strade e metterle in sicurezza. Le immagini della frana di Ischia hanno riacceso i riflettori anche sull'emergenza idrogeologica nel territorio Vesuviano, dove l'incubo degli allagamenti e quello della tenuta delle pendici del vulcano tengono con il fiato sospeso i sindaci di tutto l' hinterland. Già a causa degli ultimi violenti temporali ci sono stati enormi disagi ad alta quota, dove le colate di fango hanno di fatto bloccato l'accesso al Gran Cono dei turisti e provocato disagi alla circolazione perfino lungo via Benedetto, la statale di collegamento tra Torre del Greco e l'hinterland di Napoli, passando per Ercolano e Portici. L'allarme per gli smottamenti tiene in allerta i volontari della protezione civile e gli ambientalisti di tutta la provincia. Il maltempo ha messo in ginocchio soprattutto le zone periferiche e collinari di Gragnano o Sant'Antonio Abate, tra allagamenti e fiumi di detriti. Un disagio che si ripresenta puntuale con il periodo delle piogge e puntuali sono i problemi segnalati dai residenti di Aurano, Caprile e Castello - frazioni a monte di Gragnano - cosi come gli abitanti di via Scafati e dell'area al confine con il Marna a Sant'Antonio Abate. (hanno collaborato Tiziano Valle, Andrea Ripa, Mauro De Riso, Adriano Falanga, Elena Pontoriero)

1 commento:

GIUSEPPE GUIDA ha detto...

MANCA LA ZONA DEL BORGO DI MASSAQUANO CHE E' AD ALTO RISCIO IDROGEOLOGICO E PRECISAMENTE VIA CASE VECCHIE SOTTO LE ANTICHE MURA DEL BORGO. LUNGO LA STRADINA CHE DALLA POMPA DI SOLLEVAMENTO DI VIA RASPOLO PORTA ALLA VIA SENZANO LUNGO VIA CASE VECCHIE, PER CIRCA 500 M, SI SONO VERIFICATE ALCUNE FRANE MOLTO PREOCCUPANTI CHE HANNO LASCIATO QUASI PENSILE LA STESSA STRADA.
POI IN LOCALITA' CIGLIANO, A VALLE DELLA R. BOSCO: ESTREMA PERICOLOSITA'. NEL 1917 FRANO' UN APPEZZAMENTO DI DUE ETTARI, ATTUALMENTE SELVA, MOLTO PERICOLOSA.
INSOMMA NECESSITA CON OGNI URGENZA SOPRALUOGO E PERIZIA GEOLOGICA.
GIUSEPPE GUIDA