di Ilenia De Rosa da Il Mattino
Vico Equense - «È morto mio figlio». Cosi, con un post su Facebook scritto tutto maiuscolo, Mariangela De Simone rende pubblico il suo dolore. Lo scrive martedì, tra le dieci e le undici di sera, poco dopo l'arrivo della tragica notizia: suo figlio Ugo Manganaro non c'è più. Vittima del maltempo. L'annuncio circa un'ora dopo un altro post in cui Mariangela descrive la difficile situazione dovuta alle cattive condizioni atmosferiche a Marina d'Aequa, sulla costa di Seiano, a Vico Equense: «Alla marina è l'inferno, onde altissime». Ed è proprio quel tremendo temporale la causa della morte di Ugo. Il 34enne, pescatore, aveva trascorso tutta la giornata nel borgo marino, permettere al sicuro barche e attrezzi. La pioggia incessante non dava tregua e Ugo è rimasto sempre nei paraggi. Di sera era ancora lì ma non nella zona del porticciolo, bensì in spiaggia, alle Calcare. Ora nessuno sa dire con precisione il motivo per cui il giovane si era recato nei pressi del «Chicchi beach», fatto sta che verso le 22 un gruppetto di amici ha scoperto il corpo del 34enne, inerme, sulla battigia. Subito è scattato l'allarme e sono stati chiamati i soccorsi ma all'arrivo del 118 non c'è già più nulla da fare. I medici non hanno potuto che constatare il decesso. Ugo era già morto.
LE INDAGINI
La notizia arriva subito ai familiari. Mamma Mariangela sta guardando il mare in quel momento, provando a descriverlo, spaventata da quelle onde grandi e violente e dai danni che potrebbero provocare. Ancora ignara della tragedia. «Il mare arriva dove c'è la sbarra della banchina» continua a scrivere su Facebook commentando insieme ad altri utenti. Poi il silenzio e l'agghiacciante post: «È morto mio figlio». Sulle cause della morte sono ancora in corso le indagini dei carabinieri della compagnia di Sorrento guidati dal maggiore Ivan Iannucci e coordinate dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata. I militari in queste ore sono al lavoro con i filmati delle telecamere di videosorveglianza, le testimonianze dei presenti e i rilievi per ricostruire le dinamiche dell'accaduto. L'ipotesi più fondata sembra essere quella di un fulmine che dal mare si è propagato fino al bagnasciuga folgorando il giovane 34enne. La vicinanza del corpo a un palo della luce e la presenza di cavi bruciati non consentono, però, di escludere totalmente l'ipotesi di una dinamica diversa, quella di una scarica elettrica partita dal lampione pubblico.
IL DOLORE
Intanto sui social sono centinaia i messaggi di affetto rivolti al giovane e alla sua famiglia. Piangono la sua morte la compagna, la sua bambina, i familiari e gli amici. Una tragedia durante una giornata di pioggia violenta e incessante. La Protezione civile regionale aveva emanato un avviso di allerta meteo arancione a partire dalle 24 del 21 novembre prevedendo pioggia, temporali e forte vento. Per questo in Costiera erano state chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, anche private, parchi, giardini pubblici e cimitero comunale. E il temporale si è manifestato in tutta la sua violenza, portando tanto spavento e il dolore per una giovane vita spezzata.
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