sabato 19 novembre 2022

Volano gli stracci tra gli azzurri…

Dopo l’emorragia di dirigenti confluiti nel Terzo polo, anche Stefano Caldoro ha deciso di prendere le distanze dal partito, visto che, a suo giudizio, «sono venute meno le ragioni di una visione comune». La replica di Fulvio Martusciello, dal 3 agosto reggente regionale su indicazione diretta di Berlusconi: ma quale visione e visione, Stefano è un irriconoscente, deve tutto a Forza Italia, la sua è una ripicca per la mancata nomina a ministro. Affermazioni che ha solo in parte attenuato dalle colonne del Mattino: «Ho detto, oltretutto in un contesto diverso, una cosa totalmente ovvia: che il trasformismo avvelena la vita pubblica. È un male assoluto. Ma quale insegnamento può trarre un giovane da chi si comporta in questo modo?». «Ognuno è libero di scegliere come condurre la propria vita - sottolinea - ma nella storia di Forza Italia chi è andato via poi è scomparso dalla scena politica».«Nessuno è obbligato a restare in un partito se non ne condivide più i valori - rimarca in un’intervista a Metropolis l’Onorevole Annarita Patriarca -. Ma se la separazione è dettata dal disappunto per la poltrona sfumata, allora tutto si derubrica a una mera questione personale. Dimensione che mal si concilia, peraltro, con il curriculum politico di chi pone queste tesi. Spero, comunque, che ci possa essere un ripensamento.» Quale sia il destino di Caldoro, che ha rappresentato il partito per oltre 15 anni in Campania, tre volte candidato alla guida della Regione, che viene dato in avvicinamento a Fd’I, fa un certo effetto l’uso di questi toni.

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