mercoledì 13 dicembre 2023

Kefiah e tallit, a Vico Equense Maria e Giuseppe si vestono con gli abiti del dialogo e della pace

Il messaggio del Presepio nella parrocchia San Giovanni a Bonea voluto dal parroco don Mario Cavaliere 

di Rosa Benigno – Il Roma

Vico Equense - San Giuseppe è coperto dal tallit, l’ampio mantello tipicamente ebraico, indossato dagli uomini d’Israele in preghiera. La Madonna, invece, veste con la kefiah, la sciarpa indossata solitamente dai palestinesi. Nel Presepe allestito nella parrocchia San Giovanni Evangelista, in località Bonea, a Vico Equense, guidata da don Mario Cavaliere, ci sono i simboli dei due popoli in guerra, in un Natale dove anziché celebrare la venuta del Messia tra gli uomini, si sta assistendo allo scorrere di un fiume di sangue. E, dunque, la “Sacra Famiglia” è stata rappresentata come simbolo e preghiera per la pace in una località della terra dove si sta consumando uno dei più atroci conflitti. «Ci è sembrato quantomai opportuno basare il nostro Natale su alcuni segni che hanno come punto fermo la pace - spiega il parroco don Mario - Insieme ad alcuni adulti, abbiamo quindi pensato anche di addobbare il nostro albero con nastrini che riproducono i colori della bandiera della pace. Alla base dell’abete vi è una Natività, radice di pace». La Vergine Maria e San Giuseppe vestono dunque gli abiti dei popoli protagonisti della tragica guerra, «un piccolo segno che richiama al’arte del dialogo nelle differenze» aggiunge Don Mario. «Il progetto prevede al centro un bambinello ricoperto a sua volta da una “coperta termica” - conclude il parroco - per ricordarci dei tanti immigrati che trovano rifugio nel nostro Paese. L’idea è nata perché i nostri ragazzi sia educati ad accogliere l’altro. Un grazie a chi ha ideato e realizzato tutto questo».

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