Vico Equense - Sono 21 le pizzerie che hanno aderito alla De.Co. “Pizza di Vico”. All’esterno di questi locali da gennaio ci sarà esposto il marchio di denominazione comunale, così i clienti sapranno che lì si fa la vera pizza vicana. Ma come si ottiene questa "autorizzazione"? Seguendo il disciplinare. La pizza deve essere “cotta in forno a legna” che deve essere realizzato a mano con mattoni refrattari di argilla sorrentina e con una cupola leggermente più alta rispetto ai forni tradizionali presenti in Campania. Anche le materie prime che si usano devono essere selezionate direttamente dal produttore. E non solo. Le pizzerie aderenti alla De. Co. devono rigorosamente rispettare tutte le fasi del procedimento di lavorazione. “Il panetto viene estratto e steso sul bancone su un leggero strato di farina per evitare che la pagnotta aderisca al banco di lavoro - si legge nell'articolo 3 del disciplinare-. Il pizzaiolo forma un ovale di pasta, manualmente lo allunga fino al raggiungimento di una stesura pari a 50 centimetri circa, un metro o più. Il bordo non deve superare i 2 centimetri formando cosi il cornicione. Al centro l'impasto non deve superare i 0,5 centimetri”.
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