martedì 15 luglio 2008

Maiori e Vico Equense: stesso mare e arenili privatizzati. E a le Calcare arriva l'onda anomala

Maiori e Vico Equense: due comuni, uno della Costiera amalfitana, l'altro della Penisola sorrentina, accumunati da una politica di gestione delle spiagge tendente alla privatizzazione degli arenili: “attrezzati” ma di fatto trasformati in lidi balneari dove bisogna pagare sdraio ed ombrellone per farsi il bagno. Spiaggia di Marina di Seiano, le Calcare: un tempo anche qui la spiaggia era libera, ora è occupata da lettini e ombrelloni, ed entrambi i Comuni hanno utilizzato lo stesso stratagemma di renderla una “spiaggia libera attrezzata”, che significa una cosa, ma viene poi interpretata in un altro modo. E così, in tutti e due i comuni, tratti di spiagge libere sono passate di fatto in mano a privati. In più, alla spiaggia le Calcare di Vico Equense (un tempo qui era rinomata la calce ricavata dai massi delle cave) - interessata anche da una forte erosione - in alcuni giorni, alle 11.08 in punto, al passaggio di una motonave Snav, arrivano anche onde anomale invadendo tutto, e mettendo a rischio soprattutto bambini e anziani, che improvvisamente si vedono travolti dalle onde.Ed ora c'è bassa marea, ma quando salirà cosa accadrà? Immaginatevi quindi mentre prendete il sole -stretti stretti accanto ai vicini di ombrellone- e tutto ad un tratto venite immersi dall'acqua. La scena potrà sembrare “simpatica”, ma non lo è affatto per chi a stento sa nuotare o a chi poco si regge in piedi. Aggiungetevi poi che questa spiaggia è stata di fatto privatizzata, affidando ai due proprietari dei due chioschi (per 15 mila euro l'anno) la gestione di 1000 metri quadrati di demanio. La delibera n 146 del 20 aprile 2007, del comune di Vico Equense così recitava: “l’eventuale noleggio di ombrelloni, di sdraio, lettini avviene giornalmente e su richiesta fermo restando che almeno il 50% dell’area in concessione e il 50% del fronte mare devono rimanere liberi da ogni tipo di attrezzatura del gestore. Inoltre le attrezzature vengono poste sulla spiaggia solo al momento della richiesta e le stesse devono essere tolte nel momento in cui il cliente non ne faccia più uso”.Ma un'altra delibera n° 112 del 13 maggio 2008, ha apportato poi questa modifica: “Le attrezzature possono essere collocate anche in assenza o in attesa del cliente. In tal caso devono essere rispettate le seguenti distanze minime calcolate tra i paletti dell’ombrellone ovvero di altri sistemi di ombreggio, m2.5 tra le file e m 2 tra ombrelloni sulla stessa fila”. Ma di fatto non viene rispettata, ed anzi, aumentando i bagnanti, ogni giorno cresce il disagio. E così è facile vedere file interminabili di ombrelloni e sedie vuote, e la maggior parte delle persone abbarbicate su pietre e scogli, in cerca di un posto libero. E' proprio il caso di dire: Costiera amalfitana e Penisola sorrentina, mai così vicine. (MRS – www.ecostiera.it)

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' vero che oggi (15-7-2008) la Capitaneria o il Comune hanno dato il divieto di balneabilità a Vico?

Ciao