giovedì 10 settembre 2009
Tagli alla scuola, "Costa troppo"
«I ragazzi della I liceo sono pregati di tornare a casa: la loro classe non esiste più». Un cartello di questo tenore ha accolto ieri mattina gli studenti della I liceo classico dell´istituto Corbino di Contursi Terme. Un avviso in bacheca, a grandi lettere. Non è solo la questione dei precari a scuotere il mondo della scuola. Ci sono anche i tagli ai fondi, decisi dai ministri Gelmini e Tremonti. «In alcune scuole abbiamo il problema serio che forse non riusciremo ad aprirle», sottolinea il direttore generale dell´Ufficio scolastico regionale Alberto Bottino. L´istituto Corbino ha aperto i battenti in anticipo rispetto all´inizio dell´anno scolastico, ha lasciato entrare in aula i ragazzi dell´alberghiero, del ragioneria, dell´istituto per geometri. Non quelli della I liceo classico, che, essendosi rifiutati di andare via, sono stati lasciati nell´aula magna con la raccomandazione di non tornare a scuola quest´oggi. «In questa classe ci sono solo 10 ragazzi. Tenerla aperta è uno spreco. Ci costa troppo», ha spiegato il preside Ugo Giorgio Crea ai genitori, convocati a scuola il 21 luglio scorso. Effetto dei tagli imposti da Roma. Una soppressione alla quale si sono opposti i genitori rivolgendosi al Tar, che ha dato loro ragione, ed il 6 agosto si è pronunciato per la sospensione del provvedimento. Ma la decisione del Tribunale amministrativo non ha fatto desistere il preside Crea: «Gli studenti devono iscriversi ad un´altra scuola». Peccato che la più vicina sia a circa 30 chilometri di distanza, che non ci siano mezzi di trasporto adeguati e che il Tar abbia esplicitamente chiesto, per questi ragazzi, la continuità didattica e il rispetto del diritto allo studio. Sotto la tagliola del governo finiscono anche le scuole più piccole, situate nelle zone disagiate. Così Vico Equense si trova con due istituti in meno, quelli di Ticciano e Montechiaro, alle pendici del monte Faito. I genitori e gli insegnanti, dopo aver sperato in un intervento del direttore regionale Alberto Bottino, hanno fatto ricorso al Tar; e lo stesso ha fatto la Regione, impegnata contro il "dimensionamento scolastico" tentato dal ministro dell´Istruzione. Il Tar si è pronunciato sospendendo il provvedimento firmato dal sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque. Ma il primo cittadino, proposto appello al Consiglio di Stato, «ha ordinato lo smantellamento delle strutture scolastiche facendo portare via sedie e banchetti», racconta Andrea Di Martino, di Sinistra e Libertà». (Repubblica Napoli)
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