In breve, se molti “mostri di cemento” non sono sorti, molto si deve a questo strumento, spesse volte definito dagli stessi amministratori comunali: “logoro” e che “blocca lo sviluppo del territorio”. A ogni buon conto la legge ritoccata dal Consigliere Longobardi è ora tornata in commissione, per un esame con tanto di audizioni di associazioni e operatori di settore. Ne era uscita approvata, in luglio, ma poi è emersa la necessità di alcune modifiche. L'approvazione del PUT nel 1987 avvenne dopo la legge Bucalossi (l.10 del 1977) che riaffermò l'istituto della demolizione delle opere edilizie senza concessioni o autorizzazioni; e la legge Galasso (8 agosto 1985, n.431) che dispose tra l'altro l'assoluta inedificabilità del territorio dell'intera Costiera, dove si legge nel decreto antecedente la conversione in legge: “è in atto una massiccia, continua e indiscriminata aggressione al territorio, anche per il dilagare dell'abusivismo”, e che impose alle Regioni di approvare i Piani paesistici entro il termine perentorio del 31 dicembre 1986, minacciando in caso contrario l'intervento sostituto dello Stato. Questi anni furono senz'altro caratterizzati da una spinta verso un risveglio della sensibilità ambientalista. E seppure in ritardo, con l'approvazione del “Piano urbanistico territoriale dell'area sorrentino-amalfitana”, ci fu una svolta per il destino delle due Coste. Intanto è stato modificato nel corso degli anni tre volte: nel 1992, nel 1993 e nel 2000: sono state rese più flessibili le norme relative al rilascio di concessioni edilizie, alla realizzazione di opere pubbliche. Si continua però a discutere sulla sua revisione.
mercoledì 4 ottobre 2017
PUT, si potrà di nuovo costruire? Se ne discute a Piano di Sorrento
In breve, se molti “mostri di cemento” non sono sorti, molto si deve a questo strumento, spesse volte definito dagli stessi amministratori comunali: “logoro” e che “blocca lo sviluppo del territorio”. A ogni buon conto la legge ritoccata dal Consigliere Longobardi è ora tornata in commissione, per un esame con tanto di audizioni di associazioni e operatori di settore. Ne era uscita approvata, in luglio, ma poi è emersa la necessità di alcune modifiche. L'approvazione del PUT nel 1987 avvenne dopo la legge Bucalossi (l.10 del 1977) che riaffermò l'istituto della demolizione delle opere edilizie senza concessioni o autorizzazioni; e la legge Galasso (8 agosto 1985, n.431) che dispose tra l'altro l'assoluta inedificabilità del territorio dell'intera Costiera, dove si legge nel decreto antecedente la conversione in legge: “è in atto una massiccia, continua e indiscriminata aggressione al territorio, anche per il dilagare dell'abusivismo”, e che impose alle Regioni di approvare i Piani paesistici entro il termine perentorio del 31 dicembre 1986, minacciando in caso contrario l'intervento sostituto dello Stato. Questi anni furono senz'altro caratterizzati da una spinta verso un risveglio della sensibilità ambientalista. E seppure in ritardo, con l'approvazione del “Piano urbanistico territoriale dell'area sorrentino-amalfitana”, ci fu una svolta per il destino delle due Coste. Intanto è stato modificato nel corso degli anni tre volte: nel 1992, nel 1993 e nel 2000: sono state rese più flessibili le norme relative al rilascio di concessioni edilizie, alla realizzazione di opere pubbliche. Si continua però a discutere sulla sua revisione.
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