sabato 28 ottobre 2017

“Via Penito come la Salerno-Reggio Calabria” A quando la fine dei lavori?

Via Penito
di Salvatore Guida

Vico Equense - A questa domanda i cittadini di Via Penito vorrebbero una risposta dal Sindaco e dall’assessore ai Lavori Pubblici di Vico Equense, dopo quattro anni di interventi. Da un paio di mesi sono scomparsi i pochi operai-soldati che stavano lavorando in loco. Sono stati spostati su un altro fronte più caldo? Mussolini così faceva con i pochi soldati e mezzi che aveva e alla fine perse la guerra. Oggi sono arrivati due operai a stendere un poco di asfalto. Pare che Via Penito sia diventata la discarica di Vico. Fanno i lavori a Ticciano, avanzano un paio di carriole di asfalto di cui non è facile disfarsi e ...”Andate a buttarli a via Penito, rattoppate qualche buca”. Si asfalta via Faito, alla fine è rimasta una mezza benna di asfalto e...”Rabberciate qualche fosso a via Penito”. Avanza un poco di asfalto a Fornacelle. “Andate, voi indomiti operai-soldato di pronto intervento, sapete già dove si trova il “cesso” dove buttarlo”! La vogliamo finire di prenderci in giro? Anche il più sprovveduto dei mastri muratori sa che non è questo il modo corretto di intervenire, non c’è un tombino fissato bene. Non si può tenere una strada per anni con tombini sporgenti; l’altro giorno ho speso 110 euro per sostituire gomma e cerchio perchè ho centrato in pieno uno di quei micidiali pozzetti della Gori che spuntano come funghi in mezzo alla sede stradale. Capisco che sono tanti i problemi che un territorio così esteso come Vico Equense presenta, ma per Via Penito tanti sono pure gli impegni assunti in campagna elettorale traditi e dimenticati.
 
Prima di procedere alla posa dell’asfalto è necessario completare la rete acque bianche di via Madonnella, finire i collegamenti Tim, completare gli allacci della illuminazione pubblica e sigillare le cassette Enel, completare la vasca della fognatura di Via Campitiello. Caro dott. Andrea, Vico Equense è la porta della Penisola Sorrentina ed è riconosciuta da tutti come bella, graziosa e vivibile, ma sapere che in alcune zone delle nostre belle Borgate mancano ancora i servizi essenziali fa male al cuore. E per questi cittadini non sarà certo motivo di consolazione la festa degli chef stellati, il social film festival o sapere che Vico è la prima città cablata d’Europa.

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