Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Vico Equense - L'ordinanza anti-tir è salva. Anche perché scadrà tra una settimana. Ma le imprese che si occupano del trasporto di carburanti in penisola Sorrentina non ci stanno. E sono pronte a richiedere un risarcimento danni di almeno 500mila euro. La querelle traffico a Vico Equense continua ad alimentare tensioni e sfociare in ricorsi ai giudici. Proprio mentre i sindaci della penisola Sorrentina rimangono assai lontani dalle ipotesi di trovare un'intesa per un piano viabilità comprensoriale. Sia chiaro: l'ordinanza con cui ieri il TAR della Campania ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalla class action dei carburanti non entra nel merito del provvedimento del sindaco Andrea Buonocore che vieta il transito in centro ai mezzi pesanti dalle sei del mattino all'una di notte. Le società ricorrenti - Castellano e Pepe di Giovanni Castellano Sas, Romeo Carburanti Sas di Romeo Annibale & C., Area Service di Caccaviello Antonino Sas, Di Palma Antonino, Esso carburanti di De Gennaro Salvatore & C. Snc, Stazione Esso - Sciardò srls di Sciardò Antonio & C., Alma carburanti Sas di Pollio Martino e & C., Cassano Carburanti Srl, Ma. Sa. Carburanti Sas di Sessa Mariano & C., potranno comunque rivalersi in sede civile tanto che hanno già quantificato in mezzo milione di euro il danno subito dallo scorso 9 agosto, giorno nel quale è entrata in vigore l'ordinanza. Cosa lamentano le imprese?
Basta leggere il dispositivo della settima sezione del Tar in cui si indicano i “maggiori oneri derivanti per lavoro notturno è straordinario, con una stima sommaria di circa 50mila euro annui per ciascuna impresa dovendo le autobotti arrivare presso gli impianti solo di notte e attendere in sosta per ore sulla statale sorrentina, prima di poter accedere all’una nel centro di Vico Equense per transitare sull'unica strada che conduce ai comuni della penisola sorrentina, oltre che per la “perdita di chance” che si riflette inevitabilmente sull'attività economica delle imprese”. Spunta pure una perizia. Per il Comune, dunque, si apre un capitolo delicato in cui rischia di doverci rimettere fior fior di quattrini. Nel dettaglio, oltre al ordinanza, le società chiedevano al TAR della Campania anche l'annullamento del verbale della riunione dello scorso 18 maggio in Prefettura dove Comune, Anas e tecnici regionali si incontrarono per tentare di trovare un compromesso sugli assetti della mobilità a Seiano e a Vico centro. Un Summit al termine del quale ci fu una fumata grigia che provocò la “reazione” di Buonocore che, a metà estate, scese in campo con la sua ordinanza. Sia chiaro: il sindaco intende andare avanti per la sua strada e non intende revocare l'ordinanza. Anche perché si tratta di una necessità. Con l'Anas si è arrivati al muro contro muro per la gestione del transito dei mezzi pesanti e l'ipotesi di rendere carrabile il viadotto di Seiano - in particolare durante la stagione estiva - è una chimera.
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